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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Divisione Venezia-Mestre, il governo ricorre contro il referendum. M5S: "Parola ai cittadini"

Palazzo Chigi contro Zaia e a fianco di Brugnaro. Gli avvocati di Stato contestano l'intervento della Regione in temi che non le competono. Proteste da parte dei separatisti

Palazzo Chigi contro il referendum per la divisione tra Venezia e Mestre in due città. Almeno stando agli atti. E i separatisti cadono dalle nuvole. "Si deve essere trattato di una svista del nuovo governo - commenta il portavoce Marco Sitran - che non ha stoppato in tempo il ricorso, attribuibile al governo uscente. Intoppi dell’interregno. Non vedo altre spiegazioni, considerato che Lega e Cinque Stelle sono per il referendum".

Ricorso al Tar

Fatto sta che in questi giorni la presidenza del Consiglio si è costituita al Tar del Veneto, appoggiando il ricorso del Comune di Venezia contro l'attuazione del referendum. E quindi, contro la delibera regionale emanata dalla giunta Zaia relativa appunto alla consultazione popolare. Un atto dovuto, probabilmente, ma accolto con fastidio dai comitati separatisti.

Conflitto di competenze

Il ricorso nasce dall'ipotesi che, secondo l'Avvocatura di Stato, la Regione si sia "intromessa" in questioni che non le competono, ovvero divisione dei confini territoriali. Temi che, secondo la Costituzione, sono di esclusiva competenza statale. Per questo gli avvocati hanno chiesto alla Corte Costituzionale di esprimersi in merito. Per i separatisti, invece, la priorità è il parere popolare.

"Avvocatura di Stato autonoma"

La Regione ha ricordato con una nota che "l’atto di intervento nel giudizio avanti al Tar che sarà discusso il prossimo 18 luglio è stato depositato autonomamente da parte dell’Avvocatura dello Stato, senza l’indicazione di chi abbia attribuito l’incarico, come la stessa è autorizzata a fare nei ricorsi amministrativi".

M5S: "I cittadini si esprimano"

I Cinque Stelle ribadiscono di essere favorevoli alla consultazione. "I cittadini hanno il diritto di scegliere il proprio futuro, non possono essere i palazzi romani e la burocrazia a decidere per un tema importante come il referendum per la divisione fra Mestre e Venezia - si legge in una nota diffusa dal M5S Veneto - La parola spetta ai cittadini che, da tempo, attendono di esprimere il loro orientamento attraverso uno strumento di democrazia diretta. Questo è solo un primo, importante risultato tra le tante sfide che il governo del cambiamento dovrà affrontare sui temi delle autonomie e della tutela degli interessi territoriali: riaffermare la partecipazione popolare in tutte le sue forme è fondamentale".

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