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Venezia e Mestre divise: "Il voto prima della città metropolitana"

Le quasi novemila firme sono state valutate valide dal Consiglio regionale, parte il conto alla rovescia per organizzare il referendum entro il 2015

Venezia e Mestre, due città o un'unica realtà? La vecchia questione della separazione dei due centri urbani in due distinti Comuni torna alla ribalta, come sembra fare periodicamente ogni dieci anni circa, questa volta però il progetto di legge di iniziativa popolare ha fatto passi avanti e, dalle pagine del Gazzettino, sono gli stessi organizzatori della proposta a credere che il voto sia ormai dietro l'angolo; unico impedimento, stando a quanto raccontano i comitati, sarebbe l'avvio della città metropolitana, risulta quindi indispensabile spingere sull'acceleratore e correre ai seggi il prima possibile.

ENTRO L'ANNO – Inutile infatti sottolineare che, con l'entrata in vigore del super impianto amministrativo per la “grande Venezia” la possibilità di separare laguna e terraferma diventerebbe nulla, in quanto incompatibile con il nuovo progetto. Ecco quindi che i due comitati spingono perché la chiamata alle urne avvenga prima del 1 gennaio 2015 e, stando a quanto riferiscono i responsabili dei gruppi “Piero Bergamo” e “Mestre- Venezia due grandi città” la possibilità di agire per tempo esiste: le quasi novemila firme raccolte sono state consegnate al Consiglio regionale il 25 marzo e sono state riconosciute valide, il progetto arriverà in prima commissione Affari istituzionali il prossimo 10 giugno, già all'ordine del giorno. Poi bisognerà attendere 90 giorni per la valutazione da parte del Consiglio comunale di Venezia, quindi si avrà tempo 45 giorni per organizzare il referendum vero e proprio, andando quindi al voto a novembre o, al più tardi, ai primi di dicembre, giusto in tempo per evitare la Città metropolitana. Certo, non è ancora nulla di sicuro, soprattutto dato che si tratta di una questione discussa già molte volte e sempre archiviata senza successo, ma i comitati contano sull'appoggio della Lega e del governatore veneto Luca Zaia che ha più volte definito la città metropolitana come l'ennesimo “inutile carrozzone”. Viene da chiedersi, comunque, se anche dare vita ad un nuovo Comune, in tempi di spending review, sia una mossa di snellimento burocratico o meno.

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