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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Il Comune contro i maleducati: "In città serve rispetto". L'opposizione: "Regole esagerate"

Discussione martedì in Commissione consiliare a Ca' Farsetti del Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana. Pd e M5S: "Manca una politica generale di regolazione del turismo"

Lunga discussione martedì mattina in Commissione consiliare a Ca' Farsetti. A tenere banco nella politica locale sono sempre i maleducati, quelli che secondo l'amministrazione in città arrivano per bivaccare, sedersi sui monumenti, restare accovacciati a terra provvisti di vettovaglie per consumare pranzi e spuntini in centro storico, e quelli che si sdraiano a riposare in mezzo a campi e piazze. Quelli i cui comportamenti sono recidivi e che si vorrebbe, in extremis, tenere lontani dalla città. "Dobbiamo mettere - spiega l'assessore alla Sicurezza Urbana del Comune, Giorgio d'Este - gli operatori di polizia Municipale nelle condizioni di prevenire e, in caso di punire, con il buonsenso, comportamenti ripetuti e condotte ostinate, contrarie al decoro e al rispetto della città. Dopo l'avvertimento dell'operatore di sicurezza, che chiederà di interrompere una certa condotta, e solo dopo, scatterà la sanzione. Proprio per rendere efficace il divieto, che è tale nei confronti del turista, come di qualsiasi altro cittadino o residente".

Rispetto

Non a caso c'è la parola #Respect nello slogan lanciato dal Comune per richiamare alla salvaguardia del patrimonio universale che Venezia rappresenta. "Restiamo fermi sul Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana - commenta d'Este -  perchè occorre bandire malcostume e comportamenti contrari al decoro. Abbiamo la necessità di tenere insieme la tutela del centro storico, la sicurezza di operatori e cittadini, e i flussi turistici. Siamo aperti a una discussione costruttiva e a emendamenti che migliorino quanto finora costruito. Non è facile mantenere l'ordine e il buon costume in un contesto come Venezia, come non è facile mantenerlo in altre città italiane. Per questo non facciamo altro che adeguare disposizioni che si stanno discutendo anche in altri contesti, per tutelare la bellezza e la cura dei centri storici".

A Venezia potrebbe essere vietato anche sedersi e sdraiarsi a terra, sui 'masegni' e i gradini delle chiese, se verrà approvato (senza modifiche) il nuovo Regolamento di polizia e sicurezza urbana. È il decalogo che il Comune sta mettendo a punto per difendere il decoro della città, e combattere i sempre più numerosi casi di "turismo cafone". Ma le nuove regole non convincono i diversi gruppi dell'assemblea municipale, e così il dibattito è stato acceso nella Commissione che deve vagliare il regolamento, prima che a ottobre arrivi nell'aula del Consiglio.

Una regolamentazione del fenomeno

Critico Davide Scano del Movimento 5 Stelle veneziano: "Il Comune continua a discutere su aspetti secondari, se non irrilevanti del problema, quando manca una regolamentazione generale del turismo a Venezia. Bandire o multare chi siede in riva, o consuma uno spuntino per strada, non tocca la questione nella sostanza. Il Comune preferisce alleggerire fiscalmente i cantieri edili che stanno costruendo migliaia di posti letto negli ostelli vicino alla stazione di Mestre, da dove si riversano in città ondate di visitatori. Crea disagi alla circolazione, bloccando via Ca' Marcello, e non fa pagare la Cosap ai costruttori, mentre i bed&breakfast e i piccoli alberghi nelle vicinanze devono chiudere i battenti, perché non lavorano più. Per non parlare della questione del sovraffollamento dei mezzi pubblici, il 2, il 7 e altri, che vanno e vengono da Venezia, a volte saltano le fermate alla Fincantieri perché sono carichi di turisti in spola tra centro storico e terraferma, e lasciano per terra gli operai. Ci sembra che in tutto questo manchi un disegno generale".

Emendamenti

Gli emendamenti arrivano dal Pd, che si dichiara insoddisfatto al termine della discussione. "Si va dalle disposizioni esagerate che vietano di sedersi su rive e muretti a Venezia, a quelle del tutto assenti per normare gli stessi comportamenti in terraferma - dice Monica Sambo, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale -. Più che un Regolamento sembra un elenco di divieti. Ho proposto due emendamenti. Uno affinché vengano messe delle panchine, sia in centro storico che in terraferma. Se qualcuno ha bisogno di sedersi, e si vuole evitare lo faccia in fondamenta o sui monumenti, bisogna pensare a un'alternativa, non basta vietarlo. Il secondo emendamento riguarda, allo stesso modo, il divieto di affiggere. Da un lato è giusto vietare che si imbrattino mura e monumenti con adesivi e colle, dall'altro manca uno spazio, come le bacheche pubbliche, utile a permettere ai cittadini lo scambio di informazioni e comunicazioni". Sui tornelli regolatori dei flussi turistici, rimossi in lista di Spagna e ai piedi di Calatrava, è risolutivo il commento della Sambo: "Ci fa capire come manchi una programmazione politica completa e coerente di gestione del fenomeno in città".

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