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Il rendiconto del 2020 si chiude con un avanzo di 31 milioni a Venezia

Zuin: «Oculatezza e prudenza. Conti in ordine nonostante la pandemia e le minori entrate. Accelerazione nei pagamenti alle imprese e ai fornitori con un anticipo in media di 15 giorni prima della loro scadenza». Ora va tutto il Consiglio comunale

La giunta comunale veneziana ha dato via libera al Rendiconto del 2020 con un avanzo di 31 milioni e un risultato positivo di conto economico pari a 75 milioni. «Nonostante la pandemia siamo riusciti a tenere i conti in ordine», ha commentato l'assessore al Bilancio Michele Zuin. Ora il testo andrà in Consiglio comunale. Il bilancio di previsione è stato approvato a dicembre scorso a maggioranza.

Il 2020 si chiude con un avanzo di amministrazione libero di circa 31 milioni, un fondo di cassa libero di circa 144 milioni e un risultato positivo di conto economico di circa 75 milioni. «Come anticipato a maggio 2020, in occasione del rendiconto 2019, il risanamento dei conti (che ha visto il bilancio del Comune chiudere il 2019 in positivo di 62 milioni, partendo da un disavanzo di 72 nel 2014 e procedendo con un miglioramento costante di cassa) ha consentito di far fronte alle minori entrate, soprattutto del turismo, registrate nel 2020. Nel corso del 2020 si sono adottate misure a favore delle società partecipate più colpite dalla crisi (Avm e Casinò di Venezia Gioco spa) sia in termini di liquidità che di sostegno economico. Sono stati, inoltre, deliberati ulteriori provvedimenti a favore dei cittadini, delle associazioni e delle imprese di posticipo di alcune scadenze e di supporto economico, riducendo alcuni importi dovuti. Da evidenziare, infine - conclude Zuin - che, anche a seguito di uno specifico atto di indirizzo della giunta, le strutture comunali hanno provveduto a una ulteriore accelerazione nei pagamenti alle imprese e ai fornitori pagando mediamente i debiti 15 giorni prima della loro scadenza, migliorando il dato del 2019 che si attestava con un termine di 8,5 giorni di anticipo. Si tratta di un segno concreto di vicinanza al mondo produttivo, in controtendenza rispetto alla vulgata dei ritardi cronici della pubblica amministrazione».

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