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Politica San Marco / Salizada del Fontego dei Tedeschi

La terrazza della discordia, il progetto del "Fontego" divide la città

Il progetto di restauro del Fondaco dei Tedeschi con megastore all'interno e terrazza panoramica sul tetto (ancora da definire) incendia il dibattito tra favorevoli e contrari

Terrazza sì, terrazza no. Sono anni che si parla del progetto di aprire una terrazza panoramica con vista su Rialto sul tetto del Fondaco dei Tedeschi. Dal 2008, quando il palazzo che prima ospitava le Poste è diventato di proprietà della famiglia Benetton. Ieri in un'editoriale di fuoco sulla prima pagina di Repubblica lo storico dell'arte ed ex rettore della Normale di Pisa Salvatore Settis ha parlato di una "vista mozzafiato a scapito della legalità e della storia".

 

Dichiarazione che ha mandato su tutte le furie il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, secondo cui il Fondaco nei secoli ha sempre avuto una vocazione commerciale. Il 28 dicembre scorso è stata firmata un'intesa tra il gruppo di Ponzano Veneto e Ca' Farsetti per il cambio della destinazione d'uso dell'immobile. In cambio di rassicurazioni a livello occupazionale e di sei milioni di euro come "incremento" del valore dell'immobile in virtù della possibilità di aprire attività commerciali.

 

Sono proprio questi sei milioni a essere messi nel mirino. Secondo Italia Nostra quest'ultimi avrebbero consentito a Benetton di ottenere i permessi a tempo di record. Di più. Secondo la presidente della sezione di Venezia Lidia Fersuoch il progetto di aprire una terrazza panoramica a vasca sul tetto e, all'interno del Fondaco, un grande centro commerciale "è un abuso che grida vendetta". Accuse cui il primo cittadino veneziano risponde in modo stizzito: "Il Comune non ha autorizzato alcuno scoperchiamento del tetto", spiega. Aggiungendo l'incremento di valore era stato deciso "a prescindere dal progetto di restauro" dell'archistar Rem Koolhaas. "E' un buon progetto, reinterpreta il fontego", afferma da par suo Marino Folin, presidente della fondazione Iuav di Venezia.

 

L'ultima parola in ogni caso spetta alla Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici di Venezia, che dovrà approvare il progetto, e al Consiglio comunale, che ai primi di marzo dovrà fornire il suo nulla osta per la variante d'uso. E anche qui ci sarà battaglia, con i consiglieri comunali Camilla Seibezzi e Beppe Caccia che non danno per scontato il loro voto favorevole.

 

LA SMENTITA DELL'ASSESSORE MICELLI - “Non ho mai affermato che c'è già un’autorizzazione concessa a Edizioni Property per quanto concerne la terrazza del Fondaco dei Tedeschi”. E’ netta la presa di posizione dell’assessore comunale all’Urbanistica, Ezio Micelli, che risponde con una secca smentita a un articolo apparso oggi sulla stampa locale e nel quale si attribuisce, con un virgolettato, tale affermazione. “Non ho mai detto nulla di simile: gli uffici dell’edilizia stanno in questi giorni predisponendo tutti gli atti da sottoporre all’attenzione di Giunta e Consiglio e, ovviamente, attendono i pareri della Soprintendenza. Questa procedura – conclude l’assessore – viene seguita sia con Edizioni Property sia, sempre e comunque, con tutti i cittadini”.

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