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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Rinviato il bando con i dieci milioni per i restauri delle case

Gasparinetti deposita un'interrogazione, Baglioni la annuncia. Martini promette battaglia in commissione: «Inaccettabile, tanti proprietari ci contavano». Il Comune: «Mai detto che il bando non si fa»

«Sarebbero stati una buona boccata d'ossigeno» per i proprietari di case e anche per i costrutturi edili. Il presidente di Ance Venezia, Giovanni Salmistrari (Associazione costruttori edili) aveva accolto con soddisfazione il bando annunciato dal Comune, all'inizio del 2020, che aveva previsto contributi per un ammontare di 10 milioni di euro finalizzati al restauro delle prime case di proprietà. Ma il bando ora è stato rinviato.

L'interrogazione

«Vogliamo capire per quale motivo - ha commentato il consigliere comunale Marco Gasparinetti dopo aver appreso la notizia, e che a questo scopo ha depositato un'interrogazione a risposta scritta -. Si tratta di fondi che derivano dalla legge speciale. Dopo oltre dieci anni dall’ultimo bando contributi per il restauro, questa cifra può permettere un notevole aiuto nella salvaguardia del patrimonio immobiliare e nel sostegno alla residenzialità. Per quali ragioni un bando già predisposto dagli uffici comunali è stato riposto nel cassetto?», chiede Gasparinetti che preme sull'importanza di mettere in moto imprese e lavoro attraverso questi incentivi nei Comuni della gronda interessati dalla legge speciale. «Che fine hanno fatto i posti barca? Gli assegnatari del bando Erp (edilizia pubblica residenziale) del 2019, inoltre, stanno ancora aspettando».

Altri gruppi consiliari

Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri Alessandro Baglioni e Giovanni Andrea Martini. «Il rinvio del bando è grave - ha detto Baglioni - data la necessità e l'urgenza di interventi volti a incentivare la residenza, specie nella città d'acqua - È inaccettabile che dopo le promesse del periodo elettorale, la giunta faccia questo dietrofront rispetto a un provvedimento tanto atteso dai veneziani (l’ultimo bando risale al 2009). La giustificazione del Comune, che "i 28 milioni di euro che arriveranno nel 2021 non bastano per gli interventi che avevamo in programma", testimonia che la residenza non è in cima ai pensieri di Ca' Farsetti. Presenteremo un'interrogazione per far cambiare idea all'amministrazione e chiedere che in commissione la giunta venga a illustrare quali azioni prevede per rilanciare la residenza e la conservazione del patrimonio edilizio di Venezia».

«Colpire i residenti negando la possibilità di accedere ai fondi della legge speciale per effettuare il restauro della prima casa è una scelta grave - anche per Martini - Il gruppo "Tutta la Città insieme!" sta per presentare un "piano casa" per restaurare e distribuire le case pubbliche. Ma dimenticare chi intende restaurare la prima casa significa operare contro la tutela della residenza. Interrogazioni su questo tema naufragano in risposte di rito. Occorre dare battaglia nelle commissioni e fare emergere le contraddizioni di questa giunta. Solo così tornerà sui suoi passi».

La replica del Comune

«Non abbiamo detto che il bando non si fa - ha commentato l'assessore comunale al Bilancio Michele Zuin - Lo avevamo previsto prima di sapere che i 60 milioni del Comitatone di novembre 2019, destinati alla legge speciale e promessi dal ministro dei Trasporti Paola De Micheli, sarebbero andati all'ex Magistrato alle Acque. Su quei soldi il Comune contava per il 2020, ma non li abbiamo più. Ora aggiungeranno 40 milioni, ma dobbiamo guardare alle priorità, cioè alle manutenzioni e agli interventi urgenti per la città. Non vuol dire che non destineremo fondi per i restauri, ma dobbiamo capire le priorità, e se riusciremo assegneremo quei 10 milioni».
 

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