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Tagli agli stipendi, i comunali pronti alla "calata" fino a palazzo Chigi

Sindacati uniti contro la bocciatura del "Salva Venezia". Lunedì assemblea poi marcia a Ca' Farsetti. Mercoledì protesta a Roma

Si prospettano delle lunghe giornate dopo la bocciatura dell'emendamento Salva Venezia a Roma. I sindacati, com'era lecito aspettarsi, annunciano lo stato di agitazione mettendo in programma alcune iniziative per dimostrare tutto il loro dissenso di fronte al possibile taglio degli stipendi dei dipendenti comunali dopo lo sforamento nel 2013 del Patto di Stabilità da parte di Ca' Farsetti.

La norma che avrebbe dovuto mitigare le conseguenze dello sforamento, infatti, è stata accantonata dal presidente del Senato Pietro Grasso perché ritenuta non omogenea all'argomento del decreto sugli enti locali. Risultato: le buste paga tornano a rischio mannaia. Alcuni rischiano decurtazioni di 200 euro, altri addirittura di 500. Le rappresentanze sindacali, dunque, come riportano i quotidiani locali, affermano di esigere l'apertura di un tavolo entro la settimana per trovare una soluzione. Altrimenti i tagli potrebbero arrivare già dal mese prossimo.

Lunedì ci sarà un presidio alle 16 del sindacato di base Usb. Un'ora prima, invece, una assemblea pubblica in sala San Leonardo. Come riportano i quotidiani locali, poi ci potrebbe essere una "marcia" fino a Ca' Farsetti e fino alla seduta del Consiglio comunale. All'orizzonte si stagli anche la possibilità di uno sciopero. Nessuno strumento al momento viene accantonato.

Se poi all'orizzonte sul disegno di legge ad hoc paventato dal sindaco Giorgio Orsoni non dovrebbero esserci novità, mercoledì prossimo ci sarà la "calata su Roma". Una manifestazione sotto i palazzi del potere per chiedere una soluzione al neo governo Renzi. Si propende per un decreto legge, i cui tempi sono più brevi rispetto alla prima ipotesi.

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