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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Referendum Venezia-Mestre, che i cittadini alla fine possano votare"

Mozione dei Cinque Stelle al sindaco. Di mezzo ci sono il futuro ruolo della città metropolitana e quello delle municipalità. Brugnaro tra due fuochi

Elezione diretta del sindaco metropolitano, ruolo delle municipalità, separazione tra Venezia e Mestre. Sono i temi attorno a cui ruota il dibattito politico lagunare, con i vari soggetti che in questi giorni si stanno muovendo ognuno sul proprio fronte. I pentastellati fanno "pressing" sul sindaco perché si attivi per promuovere una consultazione popolare sulla separazione tra Venezia e la terraferma in due Comuni autonomi. La questione è collegata all'eleggibilità diretta del sindaco metropolitano: per ottenere questo obiettivo il deputato Pd Davide Zoggia ha presentato un disegno di legge in cui si propone di equiparare Venezia a città più popolate, come Milano e Napoli. L'altra soluzione per rendere direttamente eleggibile il sindaco metropolitano, appunto, è quella di separare il capoluogo in più municipi: il che riporta al futuro assetto del Comune di Venezia, tema sul quale Brugnaro si è espresso chiaramente. Sì all'elezione diretta, ha detto, ma non a costo di smembrare il capoluogo.

Anzi, le linee di mandato dettate dal sindaco prevedono l'accentramento delle funzioni delle municipalità: ovviamente però la cosa fa storcere il naso ai loro presidenti, che sono quasi tutti democratici. A complicare le cose, il fatto che Brugnaro è "debitore" nei confronti di quei partiti suoi alleati che tra i punti del programma elettorale avevano messo la proposta di referendum per la separazione di Mestre da Venezia: Lega, Coesione popolare e movimenti autonomisti schierati al primo turno con Gian Angelo Bellati.

Ora di questa battaglia si fanno carico i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Davide Scano, Sara Visman e Elena La Rocca. Venerdì presentano una mozione che chiede al sindaco di attivarsi perché il Consiglio regionale si esprima sulla meritevolezza di una consultazione (sarebbe la quinta nella storia di Venezia e Mestre "unite"). "Il referendum sulla separazione Mestre-Venezia è bloccato a tempo indeterminato in Regione - spiegano i 'grillini' - La precedente legislatura non ha portato al voto la meritevolezza e ora spetta alla nuova esprimersi in merito. La consultazione referendaria è per il M5S uno strumento importante di democrazia diretta. I cittadini hanno il diritto di potersi esprimere, sulla separazione, in tempi brevi. Per chiediamo al sindaco di attivarsi presso gli organi competenti a livello regionale affinché l'iter si concluda velocemente". In proposito si è sempre schierato in prima linea il comitato "Venezia Mestre 2 grandi città", poi costituitosi lista civica alle elezioni, che però nei mesi scorsi non è mai riuscito a ottenere che il tema venisse discusso.

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