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Referendum di separazione tra Venezia e Mestre, il governo rinuncia al ricorso

Marcia indietro annunciata dopo la riunione del Consiglio dei ministri di lunedì sera. Per i separatisti è una mossa che garantisce democrazia e la possibilità di maggiore autonomia

Il Consiglio dei ministri ha deciso di rinunciare al ricorso per conflitto di attribuzione innanzi alla Corte costituzionale contro la delibera della giunta regionale del Veneto del 13 marzo scorso, che indice per il 30 settembre prossimo il referendum per la suddivisione del comune di Venezia nei due comuni autonomi di Venezia e Mestre. In pratica il governo fa marcia indietro e dà il via libera alla consultazione, così come era stato auspicato sia dagli esponenti della Lega che del Movimento 5 Stelle.

"Autonomia e democrazia"

La notizia è stata diffusa lunedì sera tramite una nota emessa al termine della riunione dell'Esecutivo. La decisione è stata presa su proposta del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in linea con quanto richiesto dai partiti che sostengono la maggioranza di governo. Esulta il portavoce dei separatisti, Marco Sitran, che parla di una scelta che garantisce "autonomia e democrazia". Resta comunque in piedi il ricorso al Tar presentato dallo stesso Comune di Venezia, oltre che dalla Città metropolitana: il sindaco Luigi Brugnaro, infatti, si è sempre detto contrario all'ipotesi di dividere in due la città.

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