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Stazione di Mestre, pioggia di emendamenti ma c'è l'ok del Consiglio per la riqualificazione

Passa con 21 voti a favore e 8 contrari anche la piastra di collegamento con Marghera. Mandato al sindaco per sottoscrivere l'accordo di programma con Rfi

Una discussione, accompagnata dalle votazioni ai tanti emendamenti, durata l'intero pomeriggio di giovedì quella sul progetto di riqualificazione della stazione di Mestre, con la realizzazione della piastra di collegamento con Marghera. In serata è arrivato il voto a maggioranza, 21 voti favorevoli e 8 contrari, che ha dato mandato al sindaco di sottoscrivere l'accordo di programma con il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Fs Sistemi Urbani e con Rete Ferroviaria Italiana.

Interscambio

L'obiettivo è potenziare i sistemi di interscambio modale nell’area dello scalo ferroviario, promuovendo l’interconnessione fra tutte le tipologie di trasporto (gomma e ferro) e ricucire i quartieri urbani di Mestre e Marghera, così come previsto dal "Piano degli Interventi". Prevista la realizzazione di nuovi collegamenti pedonali e ciclopedonali, oltre che di una struttura sopraelevata di proprietà di Rfi. Tre le macro aree di intervento: ex scalo ferroviario, stazione ferroviaria e area verde di via Piave.

L'ex scalo

Lungo via Trento viene confermata, per l’area ex scalo merci, l’edificabilità prevista dal vigente Piano degli Interventi, pari a 21.500 metri quadrati. Si prevede un nuovo volume edilizio pari a 6 mila metri quadri a destinazione residenziale riservato al Comune per le proprie politiche di edilizia abitativa. Per quanto riguarda invece l’area verde situata dalla parte opposta dell’ex scalo merci, quest'ultima sarà immediatamente ceduta al Comune per l’ampliamento del parco del Piraghetto con il riuso degli edifici esistenti. 

Stazione

La stazione ferroviaria è stata suddivisa in 8 progetti unitari. Si interverrà solo in merito ai primi 4, considerando che gli altri riguardano un bici park e un multipark già realizzati dal gruppo Fs Italiane e altri due spazi già utilizzati per beni strumentali da Rfi. Per tutti i progetti andrà garantita l'invarianza idraulica. Andrà inoltre prevista l'impossibilità di aumento di volume rispetto alle indicazioni dell'accordo, attraverso il piano casa.

Le torri

Il primo riguarda lo spazio dell’attuale fermata degli autobus, che sarà completamente riqualificato e sarà trasferito come proprietà al Comune. Qui si procederà alla realizzazione di un collegamento alla stazione del tram tramite percorsi interrati. Inoltre si demoliranno e ricostruiranno la biglietteria Actv-Vela e il bar a servizio del piazzale per una superficie totale di 115 metri quadrati. L’accordo prevede la demolizione dell’edificio ex Poste e degli edifici annessi non più utilizzati. Al posto dei due immobili sorgeranno due torri a destinazione ricettiva che prevederanno, per i rispettivi primi due piani, una destinazione commerciale. Nell’interrato proseguiranno gli spazi commerciali in un percorso sotterraneo che consentirà l’accesso alla stazione dalla fermata del tram. Il secondo progetto prevede una superficie fondiaria di 1.740 metri quadri. In ciascuno la capacità edificatoria sarà di 14mila metri quadrati con la realizzazione di due torri, appoggiate su altrettanti basamenti, per un’altezza massima di 100 metri.

La piastra

Nel quarto progetto si prevede la costruzione di una struttura sopraelevata che collegherà la stazione di Mestre a Marghera anche con la presenza di unità commerciali, che dovrà approdare nell'ambito dell'intervento urbanistico di via Ulloa. Spetterà a Rfi predisporre lo studio di fattibilità tecnico-economica della struttura e individuare le relative fonti di finanziamento entro un anno dall’entrata in vigore dell’accordo. Nel caso in cui i risultati dello studio di fattibilità si rivelino sfavorevoli alla costruzione della struttura con risorse proprie di Rfi, o non vengano individuate fonti di finanziamento adeguate, le parti "convengono sulla possibilità di avvalersi di una partnership pubblico-privato".

Via Piave

I giardini di via Piave saranno ceduti al Comune per una successiva riqualificazione. Manterranno la destinazione a verde pubblico. La delibera prevede inoltre che entro 60 giorni dalla firma dell'accordo venga istituito un gruppo di lavoro tra Rfi, Comune di Venezia, FS Sistemi Urbani che dovrà valutare le potenzialità della stazione di Mestre come hub intermodale e polo dei servizi. Fs dovrà fornire all'amministrazione comunale i dati aggiornati sul numero di passeggeri in transito nella stazione di Mestre, per una più compiuta analisi della mobilità nell'area. Tra le azioni previste anche l'aumento degli spazi pubblici all'aperto, in particolare quelli pedonali.

Sospensione

Non passa la richiesta del capogruppo 5 Stelle in Consiglio, Davide Scano, di sospensione della delibera per l'acquisizione di un parere tecnico da parte della direzione Mobilità e Trasporti. Il direttore stesso, Danilo Gerotto, spiega: «è già stata elaborata e portata al Consiglio nel 2014, e riguardava le medesime aree per gli stessi interventi. Questo provvedimento serve per dare mandato al sindaco per sottoscrivere l'accordo tra il gruppo Ferrovie e il Comune di Venezia. La procedura è partita nel 2010 e trova un altro passo in avanti che non è l'approvazione dell'accordo di programma, quello avverrà successivamente. È stato anche deciso di creare un gruppo per valutare la situazione complessiva del traffico».

Il tempo

«Pensiamo che si siano persi 4 anni facendo un accordo peggiore dopo il 2014, quando il sindaco non ha firmato l'accordo - dice Emanuele Rosteghin, consigliere del Partito Democratico -. In questa delibera ci sono due aspetti: le cose che verranno fatte e le cose che si spera di fare, come la piastra per cui non è stato previsto neppure un euro. Di sicuro ci sono i 14 mila metri quadrati e le torri di altezza 100 metri. Mentre alla stazione c'è un problema di congestione del traffico, una sofferenza e nell'accordo non c'è una riga. Neppure si dice nulla sugli abitanti della Gazzera imprigionati fra i passaggi a livello». «Non è stata fatta nessuna riqualificazione per rendere appetibile il resto di Mestre - dice l'onorevole del Pd Nicola Pellicani -. Questo non gioverà nè al centro storico, per la gestione dei flussi, né al centro di Mestre, basti pensare che in piazza Ferretto stanno chiudendo tutti i negozi. Questa politica fondata su una nuova cementificazione della città porterà danni». «L’amministrazione ha bocciato tutte le nostre proposte - dice Monica Sambo, capogruppo Pd in Consiglio - confermando ancora una volta che non ha alcuna visione della città, l’unica cosa certa di questa delibera è che ci saranno nuove strutture ricettive, di beneficio pubblico nemmeno l’ombra».

Alberghi

«Con questa delibera i Fucsia dimostrano che per loro esiste solo la speculazione immobiliare - afferma Davide Scano -. Si presenta qualcuno con un sacco di soldi per costruire alberghi e vale l'articolo quinto: “Chi ga schei ga vinto". Questo è la legge del sindaco e questo è il modo in cui si va avanti ad amministrare il Comune di Venezia».
 

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