Bonaccini in città per la corsa alle primarie del Pd: «Vicini a famiglie e lavoratori»
Il presidente dell'Emilia Romagna in visita a Venezia e Mestre nella giornata di giovedì. Nel programma grande attenzione a lavoro, sanità e scuola
Tappa veneziana per Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna e candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico, impegnato in una serie di incontri in vista delle primarie del 26 febbraio. Giovedì ha visitato a Murano la fornace del vetro di Gianni Seguso, accompagnato dal direttore della Confartigianato Venezia Matteo Masat e del presidente di Promovetro Luciano Gambaro. In serata invece ha incontrato i suoi sostenitori nell'auditorium dell'M9, a Mestre, dove ha ribadito la necessità di «tornare tra la gente, nei luoghi dove si lavora, si studia e si vive».
Bonaccini, forte della sua posizione di vantaggio nella consultazione tra i congressi di circolo, insiste sulla necessità di dare un segnale di discontinuità rispetto alla vecchia classe dirigente, che accusa di un ingiustificato «atteggiamento di superiorità morale» e di aver dimostrato lontananza dai territori: «I candidati si decidono insieme, non li sceglie qualcuno chiuso in una stanza a Roma», ha detto, in riferimento alle elezioni politiche del 2022. Ecco allora che questi «sono gli ultimi giorni per convincere sempre più persone a partecipare all'appuntamento del 26 febbraio, che è una festa della democrazia». Il pericolo, ha spiegato, è che sia proprio la democrazia a risentire dell'indifferenza mostrata dagli elettori alle elezioni. «Bisogna conoscere i luoghi e le persone - ha rimarcato - perché negli ultimi anni il nostro partito è stato distante dai cittadini, anziché mostrarsi come un partito popolare, che va anche dove rischia di prendere i fischi».
A Venezia anche la sfidante Elly Schlein
L'obiettivo è «tornare a essere il primo partito italiano, battendo la destra alle urne», e per farlo «servono idee convincenti e affidabili»: il Pd deve presentarsi come una forza politica «credibile, perché quando i cittadini votano decidono a chi affidare il futuro dei propri figli, della propria famiglia e della propria impresa». I pilastri di Bonaccini: «Lavoro, scuola, sanità e ambiente: dobbiamo essere interpretati come il partito del lavoro, compreso quello delle partite iva. Dobbiamo parlare di politiche della famiglia e della natalità, e combattere perché anche l'accoglienza è un tema economico, legato alla necessità di forza lavoro». Servono «politiche per combattere la precarietà, tagliando il costo del lavoro e aumentando le buste paga. E una legge per il salario minimo legale».
Per Bonaccini «la "tassa piatta" di questo governo certamente non aiuta i più deboli», mentre altre misure «stanno portando a gravi tagli alla sanità e alla scuola», come il taglio delle classi per insufficienza di iscritti e i minori finanziamenti al sistema sanitario nazionale. Agli applausi del pubblico in auditorium si aggiunge il ringraziamento di Masat, della Confartigianato San Lio: «Ringraziamo Bonaccini della sua visita alle fornaci muranesi e dell’interesse dimostrato per le difficoltà del settore: il passaggio è stata occasione di manifestargli le enormi difficoltà che ancora oggi attraversa il comparto del vetro, che a marzo cesserà di poter usufruire degli aiuti per contrastare il caro energia. La preoccupazione per noi rimane altissima».