Tagli agli stipendi in Comune, la Cgil: "Siamo pronti alle barricate"

In attesa che Roma approvi il decreto "Salva Venezia" continuano a tenere banco i giorni di incertezza di questo inizio 2014 che stanno vivendo i dipendenti comunali di Ca' Farsetti. Il mancato rispetto del Patto di Stabilità, secondo il sindaco Giorgio Orsoni per i mancati introiti derivanti dalla legge speciale, determina un clima di tensione tra i lavoratori. Che potrebbero vedersi tagliare lo stipendio.

Nel frattempo bisogna fare di necessità virtù e riorganizzare i servizi come se dal Parlamento non arrivasse alcun aiuto (come invece è stato promesso): "La segreteria della Funzione Pubblica della Cgil di Venezia - dichiara il segretario Sergio Chiloiro - è indisponibile a discutere di tagli o ridimensionamento del salario". Nel mirino del sindacato finisce l'amministrazione comunale, accusata di avere "precise responsabilità". Per questo, secondo Chiloiro, "è sconcertante che gli unici chiamati a pagare possano essere unicamente i lavoratori. Chiediamo e aspettiamo - sottolinea - che si riconoscano queste responsabilità con le coerenti decisioni conseguenti. Non escludiamo alcuna forma di lotta se la situazione non si sblocca".

Intanto il consigliere comunale di opposizione Renzo Scarpa prende i numeri e fa di conto. E "scopre", come riporta anche il Gazzettino, che confrontando i bilanci 2012 e 2013, le entrate del Comune lagunare al cospetto di altre città simili come Bologna, Firenze e Verona, sono superiori. Così come le spese. Per i dipendenti Ca' Farsetti spende 523,84 euro pro capite, mentre a Verona se ne sborsano 396,05, a Firenze 476 e a Bologna 438,27. Il Comune secondo il consigliere ne avrebbe oltre tremila, a fronte di circa 270mila residenti. Secondo il consigliere, dunque, il Comune vede entrare in cassa molte risorse, ma dovrebbe migliorare il modo di gestirle.