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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Ticket d'ingresso, una parte dell'opposizione a Venezia chiede il referendum

Ticozzi: «Su 210 osservazioni dei cittadini on line ne sono state accolte 49, le altre non erano pertinenti. Serve un'istruttoria partecipata». Martini: «Insistere sull’introduzione del contributo d’accesso significa andare allo scontro con la città»

Ticket d'ingresso: in commissione consiliare sul turismo, lunedì, dibattito politico sul contributo d'accesso alla città antica, per regolare la pressione turistica nella città lagunare. In base alle ultime dichiarazioni del sindaco Luigi Brugnaro, attraverso una sperimentazione il provvedimento potrebbe entrare in vigore con il nuovo anno. Questione di mesi quindi. Intanto i consiglieri si sono soffermati anche sul tema della partecipazione pubblica all'adozione della misura. «Io sono favorevole a ogni misura di limitazione degli ingressi turistici, e totalmente estranea alla richiesta di referendum», commenta la consigliera Cecilia Tonon (Venezia è tua).

L'istruttoria al posto del portale on line

«Gli uffici hanno iniziato a raccontare l’analisi delle osservazioni fatte dai cittadini ed è emerso che su 210 interventi, quelli di cui si può tenere conto sono solo 49, mentre oltre 75 per cento non sono stati ritenuti accoglibili o pertinenti dal punto di vista tecnico - commenta il consigliere comunale del Partito Democratico, Paolo Ticozzi -. L’apertura ai contributi on line è stato chiaramente un tentativo di depotenziare la nostra richiesta di istruttoria partecipata a firma di 11 consiglieri di opposizione, ma i risultati del portale, per quanto comunque possano aver portato alcune idee, hanno messo in luce l’inadeguatezza della strada del portale in cui i cittadini non sono stati accompagnati a esprimere le proprie osservazioni nei limiti delle norme e dell’ammissibilità delle stesse», per questo Ticozzi torna a chiedere che i cittadini possano essere guidati a comprendere il provvedimento, i suoi risvolti e come si pone all'interno della normativa vigente per poi esprimersi.

Il referendum

«Insistere sull’introduzione del contributo d’accesso significa andare allo scontro con la città - sostiene il collega dell'opposizione, il consigliere Giovanni Andrea Martini del gruppo consiliare "Tutta la Città Insieme!" - Se fosse introdotto sarebbe necessario indire un referendum tra i cittadini. Venezia non è un museo. E per entrare non si deve pagare un biglietto. I cittadini hanno già detto "no" al contributo d’accesso: una partecipatissima assemblea in Pescheria e un grande corteo hanno tradotto quanto pensa la città su questo provvedimento. La stragrande maggioranza degli interventi pervenuti al portale del Comune sul ticket d’accesso ha di fatto detto di "no" al ticket. Continuare con la volontà di applicare il contributo d’accesso dimostra come la giunta non intenda ascoltare la città». 

La sperimentazione Burano

Nè di referendum, né di contributo ha parlato il consigliere Marco Gasparinetti (Terra&Acqua), ma di una «soglia di carico turistico da introdurre in via sperimentale a Burano (dove è particolarmente urgente e anche più facilmente gestibile) attraverso un sistema di prenotazione obbligatoria nelle giornate da bollino rosso - spiega - é mia intenzione tradurre questa proposta, già abbozzata dal presidente di Municipalità Marco Borghi - in emendamenti al regolamento sul contributo di accesso, la cui entrata in vigore è stata rinviata al 2024».

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