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Casa, Saccà: «Troppi nuclei a reddito basso ai bandi social housing. E tanti restano esclusi»

Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio: «Almeno 191 su 250 domande in terraferma e 171 su 243 collocati in graduatoria. Per gli assegnatari significa affitti non adatti alla situazione economica». Mercato privato in continuo aumento

Troppe famiglie con redditi bassi partecipano ai bandi "social housing" e poi i loro Isee, che invece sarebbero in linea con affitti da Edilizia residenziale pubblica (Erp) - molto più calmierati - non permettono loro di sopportare la spesa. Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale veneziano, Giuseppe Saccà, chiede: «una seria riflessione sulle politiche abitative del Comune».

«I numeri parlano chiaro - continua Saccà - almeno 191 su 250 domande in terraferma e almeno 171 sui 243 collocati nelle graduatorie ai quali vanno aggiunti gli esclusi per Isee troppo basso. Sulla casa serve un cambio di marcia radicale. L’esiguità delle case disponibili con bandi Erp fa sì che molti nuclei familiari partecipino ai bandi social housing ma ciò si traduce, per gli assegnatari, in canoni non adatti alla loro situazione economica. A tutto ciò si aggiunge un mercato privato nel quale gli affitti sono in continuo aumento. È così evidente che la nostra città sarà sempre meno attrattiva e continuerà a perdere residenti. È necessario rivedere le politiche sulla residenza in termini articolati, serve una strategia per la casa partendo da alcuni principi quali la difesa del diritto alla casa e il mantenimento di un mix sociale equilibrato».

Scelete che comportano investimenti e il capogruppo Pd parla anche di questo. «Necessario aumentarli per la residenza pubblica del Comune di Venezia e non affidarsi solo a fonti di finanziamento europeo o altri bandi occasionali per procedere a restauri del patrimonio oggi del Comune. Il numero delle case sfitte è ancora molto alto. Inoltre serve aumentare l’offerta abitativa pubblica. Purtroppo, le scelte dell’attuale amministrazione vanno nella direzione opposta basti pensare quanto fatto a Sant’Elena in città storica dove è stata cambiata la pianificazione urbanistica che prevedeva interventi di edilizia pubblica nell'area dell'ex cantiere Actv. Tutta Italia ci invidia la potestà in capo al Comune di intervenire nella regolamentazione delle locazioni brevi che potrebbe contribuire a portare diverse abitazioni oggi “riservate” al mercato turistico verso il mercato residenziale». Per Saccà, «il regolamento abbinato alla leva fiscale, insieme a un fondo di garanzia per aiutare i proprietari ad affrontare eventuali morosità, potrebbe riportare molti appartamenti oggi riservata la mercato turistico al mercato di lunga durata».

Infine, sull'housing sociale, il consigliere chiede che fine abbiano fatto gli appartamenti nell’area ex Scalera della Giudecca. «Siamo senza una visione, senza un piano, senza una serie di politiche già oggi applicabili. Il Comune non fornisce nemmeno i dati sull’abitare in città avendo abolito l’Osservatorio casa del Comune di Venezia, uno strumento utile che sarebbe da ripristinare quanto prima».

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