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Lettera al sindaco Orsoni dal Comitato Ultimi Veri Venexiani: "Per una vera Venezia città metropolitana"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

Illustrissimo Signor Sindaco Giorgio Orsoni, Poiché è stato Delegato Anci per la nuova Città Metropolitana di Venezia, con il Suo permesso, il nostro Comitato vorrebbe riassumere e chiarire ai veneziani che tale nuovo ente nascerebbe con lo scopo primario di riorganizzare il nostro territorio provinciale per gestire comunitariamente infrastrutture e servizi (il risparmio per il cittadino dovrebbe esserne la premessa essenziale), in sostanza amministrare un territorio più vasto, composto cioè da più Comuni, quello sostanzialmente fino a ieri affidato alla nostra Provincia. Premesso che, il Presidente di questo nuovo ente intermedio sarà per sempre diretto dal Sindaco della Città Capoluogo (in questo caso Venezia), affiancato dal Consiglio d'amministrazione (cioè da tutti i Sindaci rappresentanti di quei Comuni facenti parte il nuovo ordinamento); la nostra opinione che si vorrebbe evidenziare al Signor Sindaco e ai veneziani tutti, è in buona sostanza l'incoerenza progettuale di questo nuovo Ente.

 

L'errore strategico e politico, riguarda la scelta dei Comuni o meglio l'area territoriale (vasta) che dovrebbe essere gestita dall'Ente. Il medesimo errore fu commesso anni fa con la scelta di accorpare territorialmente l'U.l.S.S. 12 (un tutt'uno, Venezia con Mestre), dove i benefici economici erogati alla Sanità "veneziana" per la sua specificità insulare, furono spalmati indebitamente anche con l'Ospedale mestrino. Purtroppo la "Politica" continua a non comprendere, sia a livello nazionale sia regionale, ma anche Comunale, le enormi differenze ed esigenze contrapposte che si determinano nel voler accorpare gestioni di territori completamente diversi tra loro.

 

Per meglio comprendere, vogliamo segnalare le infinite difficoltà quando si devono governare territori come, nel nostra caso, (terraferma e lagunari), le cui peculiarità, esigenze e problematiche sono diversissime tra loro e ne complicano la gestione ottimale. Tutto ciò è foriero di tragici errori come quelli compiuti settantasei anni fa anche dall'Italia fascista, quando Mussolini, pensando di riprogettare una moderna nuova grande Venezia (invece di restaurarne l'antica economia del Mare, soppressa scientificamente dai precedenti occupanti), decretò l'unificazione degli allora Comuni autonomi di Venezia, Mestre, Favaro, Chirignago, Murano, Lido, Pellestrina; insediò la chimica industriale nella gronda lagunare sud, sconvolgendo il sistema idrodinamico della laguna veneziana, regalandoci l'inquinamento atmosferico e lagunare; consegnò Venezia insulare al turismo (economia peggiore della peste di antica memoria, poiché causa primaria dell'attuale esodo dei veneziani in terraferma e conseguente sterminio della Civiltà Anfibia); determinò la fine industriale del vetro artistico nell'Isola di Murano, cancellandone la sua ultra millenaria autonomia. Infatti, non si vuol comprendere (per ignoranza, stupidità o interesse) l'importanza che le peculiarità e specialità di ogni singola area territoriale (in questo caso anche per la loro diversissima natura orografica), esigerebbe, e pretenderebbe scelte amministrative diverse, cioè composte di amministratori che ben intimamente le dovrebbero conoscere (fondamentale esservi nati, e avervi vissuto), quindi in grado di decidere e operare per il meglio nei confronti dei loro cittadini rappresentati.

 

Considerato tutto ciò, ci chiediamo preoccupati che senso avrebbe unire concettualmente la terraferma con l'ambiente lagunare; aree diametralmente opposte, stili di vita totalmente diversi, modi di operare e vivere diversissimi, le cui gestioni per mille motivi, dovrebbero essere separate. Ricapitolando, illustrissimo Signor Sindaco, nel nostro specifico caso, una vera Città Metropolitana Veneziana ne dovrebbe rappresentare ed esaltare la specialità anfibia del territorio e dovrebbe quindi comprendere, come tra l'altro la Storia insegna, i Comuni autonomi della conterminazione lagunare di Venezia, Murano, Lido, Pellestrina, Cavallino, Chioggia; separata e distinta da Mestre, un domani, quale possibile altra Città Metropolitana, cioè espressione della terraferma veneta orientale. Comitato Ultimi Veri Venexiani (con oltre tremilacinquecento Amici su Facebook) Portavoxe: Pietro Alvise Gaggio Venezia

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