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La Regione "scippa" l'Urbanistica alla Città metropolitana? "Sarebbe un grave errore"

In una nota il consigliere delegato metropolitano, Saverio Centenaro, punta il dito contro un emendamento della Finanziaria regionale: "Questa decisione va contro la Costituzione"

La notizia aveva già raggiunto le cronache dei giornali. Ora, pare, è arrivata la conferma: "La Regione ha approvato un emendamento che sottrae alla Città metropolitana di Venezia le funzioni in materia urbanistica". A dichiararlo in una nota è il consigliere delegato alla Pianificazione urbanistica, Saverio Centenaro: "La toglie solo a questo Ente, lasciandole in capo alle Province. Questa è una decisione che, se confermata, rischia di minare la collaborazione tra Regione e Città metropolitana che, di comune accordo, avevano stabilito come riordinare le funzioni degli enti di area vasta secondo principi di sussidiarietà e adeguatezza e che assicurava alla Città metropolitana l’esercizio delle funzioni in materia di urbanistica e di protezione civile che è necessario vengano esercitate con uno stretto legame con il territorio".

Il consigliere delegato punta il dito su un presunto contrasto dell’emendamento approvato con quanto stabilisce l'articolo 3 della Costituzione che sancisce, anche per gli Enti, il principio di uguaglianza: Province venete e Città metropolitana di Venezia esercitano – quantomeno - le medesime funzioni previste dal comma 85, articolo 1, della Legge Delrio, in materia di assetto del territorio. "Sembra invece che la Regione, con l'approvazione di questo emendamento, voglia creare delle differenze, penalizzando proprio la Città metropolitana sottraendole, immotivatamente e per un periodo indefinito, le funzioni in materia urbanistica", continua Centenaro, che puntualizza l'attenzione anche su un altro aspetto della diatriba: "Così facendo la Regione ha violato l'articolo 97 della Costituzione - sottolinea - privando la Città metropolitana di quelle funzioni attribuitele direttamente dallo Stato quali la programmazione, il coordinamento e la pianificazione del territorio. Con l'approvazione di questo emendamento si sta creando infatti un ostacolo al buon andamento e all’imparzialità dell’azione amministrativa: potrebbe infatti accadere che tra due comuni confinanti (ma di diversa area provinciale) il primo possa godere di uno strumento urbanistico pianificato con la Provincia e il secondo, quello veneziano, dovrà richiederne l'approvazione alla Regione. Spero - conclude - che la Regione, prima della fine dell’iter di approvazione della finanziaria, avrà modo di rivedere la propria posizione".

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