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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Comitati pronti al corteo Actv. L'azienda: «La crisi la spiegano i numeri». Cisl: «Serve un tecnico esterno»

Vari i fronti, oltre a quello sindacale, della vertenza che infiamma il trasporto pubblico locale. La politica di opposizione si compatta. L'azienda quantifica i mancati incassi e il sindacato sollecita la ripresa del tavolo con il ministero e le istituzioni

Una vertenza sempre più calda quella sul trasporto pubblico locale. Al consueto aumento dei disagi per la presenza dei turisti a rendere più precario il rapporto fra utenti e mezzi, si è aggiunto il Covid. Al tavolo in prefettura lunedì tutti erano d'accordo sulla necessità di garantire sicurezza anche contro il rischio di contagio di utenti e personale Actv ma non appena il dibattito si sposta sui controlli, sulla capienza a bordo dei mezzi, le responsabilità e le risorse, il fronte si divide. I dati sul bilancio aziendale sono pubblici. Per la liquidazione dei mancati incassi da bigliettazione per il 2020, a fronte di meno 85,7 milioni di euro rispetto al 2019 sono stati assegnati 49,9 milioni (di cui 40,2 dallo Stato, 2,8 dalla Regione, e 6,9 dal Comune) e versati 49,4. Nel 2021 l'amministrazione prevede mancati introiti da biglietti per 74,5 milioni e quelli che ipotizza di ottenere sono 46,2 ma quelli liquidati finora sono 8,9.

Mercoledì mattina tutto il fronte della Cisl, il sindacato generale e la categoria dei Trasporti, ha ribadito la necessità di una ripresa del dialogo, interrotto dopo l'esito del referendum che ha bocciato l'ipotesi di accordo sull'integrativo. «Se lo scontro sui dati impedisce il confronto sereno ai tavoli, proponiamo l'intervento di un tecnico, ad esempio un docente universitario scelto da tutti, che chiarisca la situazione economica aziendale», dicono Gianfranco Refosco (Cisl Veneto), Marino De Terlizzi (Fit Cisl Veneto) e Paolo Bizzotto (Cisl Venezia). «I dati Avm ci preoccupano - continua la Cisl - Occorre ripristinare al più presto il tavolo tecnico istituzionale che era stato avviato a maggio scorso con il ministero dei Trasporti, le istituzioni locali, l'azienda, le parti sociali, il Prefetto e la Regione. Serve una prospettiva chiara della programmazione del trasporto pubblico in funzione del servizio alla città, del mantenimento delle prestazioni pubbliche, della salvaguardia della città e del diritto alla mobilità anche in relazione alle prospettive di residenzialità». Un tavolo tecnico che a loro avviso si è  interrotto con la vittoria del No al referendum, che invece l'assessore alle Partecipate Michele Zuin garantisce esser ancora aperto ma non riconvocato perché non c'è alcuna novità sostanziale in merito».

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Una «forte discontinuità» con i vertici Avm Actv attuali: Consiglio di amministrazione e direttore generale Giovanni Seno che stanno per essere rinnovati nei primi mesi del 2022, l'hanno chiesta le associazioni e i comitati organizzatori del corteo al Lido il 4 settembre, dalle 18, "Salviamo l'azienda pubblica Actv". Tra questi il Caal, comitato ambientalista di Salvatore Lihard, il Gruppo25Aprile, Adesso!, Viva San Marco e il Movimento per la sanità pubblica veneziana. Tra gli aderenti all'iniziativa ci sono il sindacato Sgb di Danilo Scattolin e tutti i gruppi consiliari di opposizione. «Azienda e amministrazione dicono di voler salvare in house il servizio e di fatto lo smantellano, cominciando da un accanimento contro i lavoratori, accusati di assenteismo e boicottaggi», dice Scattolin. «La volontà è quella di risolvere un problema che è alla base della qualità della vita dei cittadini come il trasporto pubblico - commenta Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme) - L'unione dell'opposizione su questo è importante e può portare al cambiamento. Sabato partecipiamo tutti alla manifestazione per denunciare l’inadeguatezza della dirigenza  Actv e della giunta responsabile del caos nel trasporto pubblico in città».

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