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Tutta la storia della "Via del mare"

Un lettore riassume (dal suo punto di vista) l'iter che hanno portato al via libera del Cipe sulla "Via del Mare: collegamento A4 - Jesolo e litorali"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

 

Finalmente, dopo anni di chiacchiere, articoli sui quotidiani, veline di partito, proclami di amministratori vecchi e nuovi, proteste ed arrabbiature di vacanzieri e albergatori su un presunto nuovo tracciato autostradale a pagamento, la Regione Veneto ufficializzava, con il comunicato stampa n° 786 del 23 aprile 2009 la dichiarazione di "Pubblica utilità" della proposta di realizzazione e gestione della "Via del Mare: collegamento A4 - Jesolo e litorali" presentata dalle Società "Adria Infrastrutture S.p.A.", "Strade del mare S.p.A." e dal Consorzio "Vie del Mare".

La proposta prevedeva la PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DELLA SUPERSTRADA A PEDAGGIO denominata Via del Mare: collegamento A4 - Jesolo e litorali nel tratto tra il nuovo casello autostradale di Meolo-Roncade fino alla rotatoria "Frova", alle porte di Jesolo Paese, per una lunghezza di circa 19 km.

Facendo un passo indietro, con la Deliberazione della Giunta Regionale N. 1228 del 08 maggio 2007, la Regione Veneto, ai sensi del D.Lgs n. 163/2006, art. 153 e della L.R. n. 15/2002, faceva propria una proposta di finanza di progetto ricevuta dalle Società "Adria Infrastrutture S.p.A.", "Strade del mare S.p.A." e dal Consorzio "Vie del Mare" e pubblicava il relativo "AVVISO" per consentire la presentazione di ulteriori proposte da confrontare con quella pervenuta dalle società promotrici.

Secondo la Regione Veneto lo scopo di tale infrastruttura era quello di creare un rapido ed efficiente collegamento tra l'autostrada A4 e le località balneari di Jesolo, Cavallino ed Eraclea, intercettando quella componente di traffico veicolare di tipo turistico e di mezzi pesanti, che nel periodo estivo grava pesantemente sul litorale.

Il territorio interessato dalla nuova infrastruttura viaria comprendeva i comuni di: Meolo, Musile di Piave, San Donà di Piave e Jesolo.

Il tipo di struttura stradale previsto dall'avviso è quello di categoria B - extraurbano principale (ex D.M. 5/11/2001), a 2 + 2 corsie per senso di marcia, con sezione viaria di larghezza pari a 22 m ( 2 corsie di 3,75 m per senso di marcia separate da spartitraffico e 1,75 m di banchina per lato). La nuova infrastruttura percorre per una buona parte la S.R. n. 89 "Treviso - Mare", prevedendo l'adeguamento dell'attuale sedime alle nuove caratteristiche funzionali e geometriche che una strada di tipo B presenta.

Con la sopraccitata proposta progettuale il gruppo di Società proponenti presumeva di intercettare il notevole afflusso turistico e commerciale che nella stagione estiva si riversa sul litorale tra Jesolo e Cavallino, migliorando la circolazione stradale, riducendo i tempi di percorrenza e rendendo più fluido il movimento veicolare, con conseguente riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico e garantendo maggiori livelli di sicurezza per l'utente.

Sempre secondo la Giunta Regionale del Veneto il tema della "Via del Mare" verso il litorale jesolano, non solo è compatibile con quanto previsto dal Piano Regionale dei Trasporti, adottato con Delibera 1671 del 05.07.2005, ma rientra anche nel Piano Triennale di interventi per l'adeguamento della rete viaria - triennio 2006-2008, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 10 del 21 febbraio 2007. Nell'adottato Piano regionale dei Trasporti, infatti, tale infrastruttura è compresa come importante integrazione alla rete viaria principale, quale "Nuovo asse a servizio delle aree turistiche", mentre per quanto concerne il Piano Triennale della viabilità 2006-2008, la stessa è inserita in area di inseribilità per la Provincia di Venezia, al n. 314, "Sistema di collegamento tra A4 VE-TS e le spiagge di Bibione, Carole, Cavallino, Treporti, Eraclea.

L'investimento complessivo stimato dal proponente per la realizzazione dell'opera è pari a CIRCA 210 MILIONI DI EURO, al netto dell'IVA.

Una prima osservazione, rispetto alla procedura adottata, riguarda la SCELTA DI NON COINVOLGERE LE AMMINISTRAZIONI LOCALIe/o altre istituzioni rappresentative del territorio. Mai ed in nessuna occasione, la Regione Veneto, il Comune di Jesolo, le Società proponenti o chiunque altro, hanno ritenuto di avviare uno scambio di idee con le amministrazioni locali per verificare l'eventuale esistenza di problematiche connesse alla viabilità locale.

Nonostante l'esistenza di:

  1. PROTOCOLLO D'INTESA sottoscritto da Meolo, Roncade, Monastier, Provincie di Treviso e Venezia, Autovie Venete, Regione del Veneto.
  2. VARIANTE 15, approvata definitivamente dalla Regione del Veneto comprendente le previsioni del suddetto protocollo.
  3. PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO sottoscritto dalla Regione del Veneto comprendente le previsioni del protocolloed altre indicazioni sulla viabilità.

La Regione Veneto non ha ritenuto di far recepire nel progetto di "via del mare" le previsioni degli accordi sottoscritti e della pianificazione comunale.

Nemmeno tra le Amministrazioni coinvolte nella progettazione e realizzazione delle infrastrutture viarie (nuovo casello autostradale di Meolo e III° corsia autostrada A4), come Autovie Venete, Regione del Veneto, Veneto Strade, Commissario alla III° corsia della A4 , ci risulta vi sia stato un confronto/verifica sulla eventuale sovrapposizione di progetti e opere. La prova sta nel fatto che su uno stesso punto (connessione tra via Castelletto ed SR 89) esistono tre progetti diversi: il primo di Autovie Venete, che prevede un sottopasso con innesti sulla SR89 (preliminare), il secondo sempre di Autovie Venete e della Regione Veneto che prevede una rotatoria a quattro braccia tra la SR89 e via Castelletto (allo stadio di definitivo/esecutivo), il terzo, delle società proponenti il project, che prevede il sottopasso di via Castelletto della SR89 senza alcuna connessione (preliminare).

Si obietterà che gli Amministratori avrebbero potuto farsi avanti chiedendo lumi o chiarimenti, anche rispetto alle notizie di stampa. In realtà notizie e chiarimenti sono stati più volte richiesti ma le risposte sono sempre state evasive, fuorvianti e si nascondevano dietro l'impossibilità di divulgare notizie su un progetto sottoposto a gara per progetto di finanza.

Alla fine del 2008, sotto la spinta di polemiche e strumentalizzazioni provocate dai problemi sull' A4, arrivava nei comuni, improvviso e inaspettato, il progetto definitivo della III° corsia dell'autostrada A4 e del nuovo casello di Meolo. Praticamente in contemporanea veniva convocata la Conferenza di Servizi per l'approvazione definitiva. La Conferenza di Servizi, svoltasi nel Municipio di Meolo, è stata aperta il 9 gennaio 2008 e chiusa il 9 febbraio. In tale sede il COMUNE DI MEOLO presentava ben 12 RICHIESTE/osservazioni che la REGIONE DEL VEENTO ASSICURAVA SAREBBERO STATE ACCOLTE in sede di progettazione esecutiva e realizzate dalla Società affidataria dell'appalto delle opere.

Fra le richieste/osservazioni questioni poste dalla Giunta Comunale di Meolo con la Delibera n. 17 del 020/2/09 era evidenziata la necessità di un coordinamento della progettazione tra le opere oggetto di approvazione da parte della Conferenza e quelle relative alla futura ed allora ancora sconosciuta "via del mare".

Ad oggi NULLA E' DATO DI CONOSCERE rispetto all'eventuale accoglimento, mentre le modalità di approvazione preliminare con dichiarazione di opera di pubblica utilità del progetto "via del mare", da parte della Regione Veneto, consolida la convinzione che DELLE RICHIESTE DEL TERRITORIO ALLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO NON IMPORTA NIENTE.

In ogni caso e come già detto, alcune opere ricadenti nel territorio comunale, sono interessate da più progetti:

  1. Progettazione esecutiva delle strutture complementari al Casello e III° corsia A4.
  2. Progettazione preliminare della nuova autostrada del mare.
  3. Osservazioni e richieste di modifica da parte del comune di Meolo, di particolari specifici e per citare i più importanti relativi alla viabilità complementare basti pensare a:
  • Rotatoria di collegamento autostrada A4 - SR 89/viabilità locale.
  • Nuovo viadotto di sovrappasso SR89 - autostrada A4.
  • Nuovo viadotto di superamento del fiume Meolo della SR89 e collegamenti alla viabilità ordinaria di via Castelletto.
  • Incrocio a raso della SR 89 con via Diaz.

TALI OPERE che risultano oggetto di accordi e protocolli sottoscritti dalla Regione del Veneto, da Autovie Venete SpA, da Veneto Strade S.p.A., dalle Provincie di Venezia e Treviso, dai Comuni di Meolo, Roncade e Monastier, SONO GIA' STATE RECEPITE negli strumenti urbanistici vigenti, approvati dalla Regione Veneto, MA VENGONO ORA STRAVOLTE da questo nuovo progetto di "via del mare".

Come è possibile che opere importanti, già oggetto di accordi e protocolli d'intesa, modificate in sede di progettazione definitiva di casello e III° corsia, oggetto di osservazioni e richieste di modifiche in sede di conferenza di Servizi, vengano ora nuovamente e profondamente modificate da questo nuovo progetto?

Tutto questo può accadere solo perché LE AMMINISTRAZIONI LOCALI NON SONO STATE COINVOLTE nel processo per la realizzazione della nuova infrastruttura.

Questo succede perché grandi capitali privati con il supporto della Giunta regionale del Veneto, senza alcun rispetto degli interessi del territorio, riescono a programmare opere che potrebbero risultare necessarie ma che devono essere progettate e realizzate nell'ambito di una pianificazione complessiva e rispettando le necessità, le esigenze e le compatibilità del territorio.

Sarebbe stato corretto che nella fase di pubblicazione dell'"AVVISO" la Regione del Veneto imponesse alle società interessate il coinvolgimento delle amministrazioni locali, almeno solo per verificare l'esistenza di problematiche specifiche, in modo da recepire nella progettazione e nella predisposizione delle proposte progettuali le necessità del territorio.

Ma la Giunta regionale del Veneto non si è preoccupata di imporre una regola che avrebbe significato rispetto per il territorio ed i sui cittadini, condizionata in questo da diversi fattori:

  • Certamente la necessità di risolvere un problema di collegamenti che tutti riconoscono.
  • La voracità di un sistema turistico che pensa solo a far arrivare le auto dei vacanzieri al mare nel più breve tempo possibile.
  • Una visione poco intelligente che non pensa alla possibilità di far interagire e ampliare l'offerta di servizi ed occasioni per un turismo anche alternativo al solo maree soprattutto attento anche alle possibilità dell'entroterra.
  • Incapacità di comprendere che anche una minima tariffa incentiverà l'uso della viabilità locale alternativamettendo a rischio la sicurezza dei residenti.
  • Incapacità di comprendere che la realizzazione di un'autostrada chiusa non consente attenzione alla necessità di sviluppo e di incentivazione di attività imprenditoriali lungo l'asse della Treviso Mare, almeno nel tratto da Silea - SS 14, peraltro già interessato da una forte presenza e domanda in tal senso.

La pubblicazione dell'Avviso, che non consentiva comunque di poter visionare il progetto presentato dai Promotori, in quanto oggetto di vera e propria gara, costituiva però l'avvio della fase definitiva per la scelta della proposta progettuale della "via del mare".

Dopo la ricezione di altre tre proposte nei termini previsti, la Giunta Regionale del Veneto faceva proprio il parere del NUVV, Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti con le relative 4 prescrizioni e con Deliberazioni N. 988 del 21 aprile 2009, ai sensi del D.Lgs 163/2006. Artt. 152-160 e L.R. n. 15/2002 e dichiarava di pubblico interesse la proposta di realizzazione e gestione della "Via del Mare: collegamento A4 - Jesolo e litorali" presentata dalle Società "Adria Infrastrutture S.p.A.", "Strade del mare S.p.A." e dal Consorzio "Vie del Mare".

In questo contesto si inserisce la decisione dell'Amministrazione Comunale uscente di Meolo di far verificare da apposito studio legale se la procedura seguita per l'individuazione del progetto migliore fosse stata corretta, soprattutto rispetto alle prerogative di tutti i comuni interessati dal tracciato. Tale posizione, non tanto per inficiare la realizzazione dell'opera ma solo per una possibilità di concertare la progettazione e renderla più compatibile con le esigenze del territorio.

Partendo dal presupposto che l'AUTONOMIA DECISIONALE DEI COMUNI E' TUTELATA DALLA COSTITUZIONE italiana, che la Legge 267/2000, art. 3, 4, 5 regola i rapporti tra regioni, provincie e comuni stabilisce le competenze e le modalità di collaborazione, che l'art. 34 della stessa Legge 267/200o consente di condividere con opportuni "Accordi di Programma" la realizzazione di infrastrutture di interesse comune, diventa DOVEROSA UNA FASE DI PIANIFICAZIONE CONCERTATA per evitare che queste opere siano calate dall'alto in spregio agli interessi locali.

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