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VIttorio Bisso morto per eutanasia, Fsv: "In Svizzera per inciviltà italiana"

Il 53enne, ex assessore provinciale, soffriva da tempo di Sla. Lunedì il ricovero in una clinica svizzera. "Voglio decidere io della mia vita", scriveva su Facebook. I "compagni" lo ricordano

La figura di Vittorio Bisso, il malato di Sla che ha scelto la morte per eutanasia in una clinica svizzera, è stata ricordata oggi, in una nota, dal consigliere regionale della Federazione della Sinistra Pietrangelo Pettenò, assieme ai suoi collaboratori Renato Cardazzo, Luigi Gasparini, Sebastiano Bonzio.

"Vittorio Bisso, dirigente comunista del Pdci e compagno di molte lotte - si legge nella nota - dopo aver combattuto la sua più difficile battaglia, contro una malattia che lo avrebbe costretto a un'agonia disumana, ha voluto finire la sua vita con dignità e coraggio, così come l'ha vissuta. L'inciviltà ha costretto Vittorio a recarsi in Svizzera per il suo ultimo viaggio, perché un Paese come il nostro fondato sull'idea dell'espiazione e sulla sacralità del dolore, non ha voluto riconoscere il diritto sacrosanto a decidere del proprio destino. Esprimiamo il nostro cordoglio - conclude la nota - ai familiari e la vicinanza alle compagne e compagni di Vittorio in questo momento così triste".

 

L'ex amministratore, che era stato anche segretario provinciale dei Comunisti italiani, è stato ricordato stamane dall'assemblea del Consiglio regionale Veneto.(Ansa)

 

"VOGLIO DECIDERE IO DELLA MIA VITA". LA SCELTA DI VITTORIO BISSO

 

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