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Il governo apre allo stato di emergenza per siccità. Zaia: «Il Veneto lo chiede da aprile»

Il governatore: «Ben venga l'apertura, speriamo non sia troppo tardi»

«Se il governo ci avesse dato retta, forse adesso staremmo già risolvendo i problemi legati alla siccità. Ben venga ora l’apertura da Roma, tuttavia si poteva agire prima. Speriamo non sia troppo tardi». Lo ha detto ieri il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso del Blue Forum Italia Network a Gaeta (Latina).

Il governatore ha ricordato che già «il 21 aprile avevo inviato una lettera al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al capodipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio, nella quale richiedevo di valutare la dichiarazione dello "Stato di emergenza" finalizzata ad ogni opportuna azione che possa definire le modalità di gestione sovraregionale della crisi idrica. Contemporaneamente, - ha proseguito - nel documento richiedevo un adeguato sostegno economico al fine di assicurare l’attuazione degli interventi urgentemente necessari per garantire la pubblica incolumità, il ripristino dei danni subiti dal patrimonio sia pubblico sia privato e le normali condizioni di vita della popolazione».

Per Zaia dichiarare uno stato di crisi rispetto alla siccità «è inevitabile. L'aumento dell'energia è cominciato a settembre dopo un fine estate senza vento al nord che ha portato ad una minore produzione di energia e questo ha portato ad un aumento delle riserve del gas. La transizione ecologica deve essere concreta, con tutti gli attori allo stesso tavolo a prendere decisioni comuni».

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