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Il ministro dell'Istruzione a Venezia per la giornata in ricordo delle vittime di mafia

Valditara ha fatto visita oggi a Palazzo Balbi. «La lotta alla mafia deve partire nelle scuole», ha commentato

Il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha fatto tappa martedì mattina a Venezia, nella sede della giunta regionale, in occasione della giornata dedicata al ricordo delle vittime delle mafie. In un punto stampa a Palazzo Balbi, alla presenza del governatore, Luca Zaia, ha rimarcato l'importanza della scuola come luogo in cui «deve partire la lotta alla mafia». «Dobbiamo insegnare ai ragazzi il senso dello Stato, la cultura dei doveri e della responsabilità - ha aggiunto -, esprimendo anche apprezzamento per l’iniziativa organizzata proprio nelle scuole. Quest’anno, infatti, la Regione Veneto è stato promosso un evento, in collaborazione con l'ufficio scolastico regionale e la Rai, per sensibilizzare gli studenti degli istituti secondari di secondo grado sulle tematiche legate al crimine organizzato e mafioso.

«Ringrazio tutti quelli che si sono impegnati e si impegnano ogni giorno contro le mafie, - ha detto Zaia - a partire dagli inquirenti e tutte le forze dell’ordine, perché c’è molto da fare come dimostrano le molte inchieste, aperte anche in Veneto. Ma sono convinto che dobbiamo come istituzioni coinvolgere le nuove generazioni su questi temi, a partire dalle scuole. Dobbiamo combattere ogni forma di mafia e infiltrazione puntando sulla cultura della legalità».

L'evento all'Algarotti di Venezia

L’evento odierno nelle scuole è stato realizzato all’Istituto Algarotti di Venezia, seguito in streaming da altre scuole del Veneto e accessibile in diretta streaming dal canale YouTube della Regione. Protagonista di progetto pilota è il format televisivo prodotto da Rai “Cose nostre”, in onda dal 2016 su Rai1, otto stagioni di docufilm che hanno avuto come coordinatrice la giornalista Emilia Brandi e hanno offerto un’ampia casistica di vicende documentate, interviste a giornalisti, imprenditori, uomini delle istituzioni e semplici cittadini coinvolti che hanno subito e combattuto la violenza delle mafie.

Oggi, in particolare, è stato proiettato l'episodio "L’avamposto degli uomini perduti", la storia di Natale Mondo, agente di polizia che lavorò sotto copertura a Palermo negli anni ‘80 per volere del dirigente della squadra mobile di Palermo, Ninni Cassarà, e come lui barbaramente ucciso dalla mafia. Al termine della proiezione, Emilia Brandi ha dato vita ad un dibattito con gli studenti, rispondendo alle loro domande e raccontando la propria esperienza insieme ad altri testimoni di storie di mafia.

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