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Salute Porto Marghera

Rapporto sui siti inquinati: «Eccesso di rischio per tumore a Porto Marghera». L'interrogazione

Depositata dal consigliere comunale Gianfranco Bettin (Venezia Verde Progressista): «Ci si opponga all’insediamento di ulteriori impianti di incenerimento»

La pubblicazione del sesto Rapporto dello studio "Sentieri" sui siti inquinati torna a mettere in allarme per «l'eccesso di rischio per tumore e altre patologie nei residenti», rilevato anche a Porto Marghera. Il consigliere comunale Gianfranco Bettin (Venezia Verde Progressista) ha per questo depositato un'interrogazione affinché il Comune approfondisca gli studi. 

Lo studio del 23 febbraio ha fatto il punto sullo stato di salute della popolazione nelle aree di interesse nazionale per le bonifiche (Sin), finanziato dal ministero della Salute e coordinato dall’Istituto superiore di sanità. In base a questa indagine, ha spiegato il consigliere, i 6,2 milioni di abitanti dei 46 siti studiati (39 di interesse nazionale e 7 di interesse regionale) tra i quali Porto Marghera, soffrono di “uno stato di salute alterato” poiché “le stime globali danno un quadro che evidenzia un eccesso di mortalità e di ospedalizzazione rispetto al resto della popolazione” e “un cospicuo differenziale di salute tra chi vive nei Sin rispetto a chi vive nelle rispettive regioni di appartenenza”.

«Nei Sin - scrive Bettin riferendosi al Rapporto - la mortalità per tumori risulta in eccesso del 4 per cento tra i maschi e del 3 per cento tra le femmine e i tumori sono causa del 54 per cento degli eccessi di rischio osservati. Altri eccessi riguardano la mortalità per mesotelioma della pleura (fino a 15 volte in media), per tumore del colon e retto (soprattutto nei Sin con impianti chimici, come a Marghera), per tumore della vescica (un eccesso del 6 per cento). Si interroga il sindaco per sapere se non ritenga di promuovere ulteriori approfondimenti epidemiologici sulla nostra area, in particolare sulla presenza di diossine, pcb e altri inquinanti fin nel latte materno e, in generale, sull’impatto delle emissioni sulla salute. E se non ritenga inoltre di doversi opporre all’insediamento di ulteriori fonti inquinanti, a partire dagli impianti di incenerimento già presenti (da superare) e da quelli in previsione (da evitare) proprio per la cronica e storica esposizione a tali inquinanti che la nostra area e la nostra città subiscono ormai da troppo tempo».

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