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Insegnanti diplomati esclusi dalle graduatorie, a centinaia in corteo e presidio a Venezia

Giornata di sciopero lunedì, per protestare contro la sentenza del Consiglio di Stato. Prima il corteo, poi il presidio davanti all'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

Si sono ritrovati a centinaia lunedì mattina, prima in corteo e poi in presidio davanti alla sede dell'Ufficio scolastico regionale per il Veneto in Riva de Biasio. Obiettivo? Quello di protestare a gran voce contro la sentenza del Consiglio di Stato che li esclude dalle graduatorie ad esaurimento. Sono gli insegnanti in possesso del solo diploma magistrale ancora in attesa del posto fisso, che ora rischiano la carriera, alcuni dopo 20 anni di assunzioni annuali pagate da ottobre a giugno e con sussidi di disoccupazione insufficiente. Si tratta di una vicenda giuridica che ha gettato nel caos il mondo delle scuole primaria e dell'infanzia, per un totale di 55mila docenti a rischio, 4mila in carica nelle scuole venete.

Il supporto del presidente del Veneto Zaia

Parte del mondo politico si è schierato con questi insegnanti, non è certo un mistero, così come l'Unione Europea, che ha sollecitato gli organi italiani a trovare una soluzione ad una vicenda che rischia di assumere i caratteri del grottesco. Ad affiancare, almeno idealmente, gli scioperanti, anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che ha voluto sottolineare l'importanza del diritto ad isegnare a fronte di un'esperienza pluriennale. "Sono queste le situazioni che allontanano la gente dalle Istituzioni - ha specificato Zaia - perché si finisce per mettere la norma in collisione con il buon senso. Un'insegnante che da tanti anni, giorno dopo giorno, ha maturato un bagaglio d’esperienza irripetibile sul piano didattico e del rapporto umano con ragazzi e genitori deve poter continuare a lavorare e a dare il suo prezioso apporto". Secondo il governatore veneto sarebbe come se in sanità si impedisse di lavorare agli infermieri più anziani perché non laureati: "Rischieremmo la catastrofe in corsia - ha continuato - e toglieremmo ai giovani che entrano il prezioso aiuto dei colleghi più vecchi, che hanno dalla loro l’esperienza acquisita affrontando i problemi in corsia, anche se non li hanno imparati sui libri".

Mognato: "Salvaguardare la continuità didattica"

"Migliaia di maestre sono scese oggi in sciopero in difesa del posto di lavoro - ha commentato Michele Mognato, deputato di Liberi e Uguali Articolo Uno Mdp Venezia - È necessario non solo salvaguardare la continuità didattica dell’anno in corso ma dare una soluzione e una prospettiva occupazionale certa. Questa dovrà essere assolutamente tra le priorità della prossima legislatura  per costruire una soluzione legislativa e dare una risposta a tanti docenti, molti dei quali precari da anni. C’è necessità di stabilizzazione nella scuola primaria e dell’infanzia affinché non si lasci a casa nessuno".

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