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La storia del Ponte del Diavolo di Torcello

Le origini popolari che si celano dietro il nome di questo famosissimo ponte nell'isola di Torcello

Chi non conosce il famosissimo Ponte del Diavolo di Torcello? Questo ponte, infatti, è uno degli unici due ponti di quest'isola veneziana e, insieme al Ponte Chiodo di Cannaregio è l'unioco ad avere le sembianze degli antichi ponti veneziani che non avevano il parapetto. Il cosiddetto Ponte del Diavolo attraversa il canale Maggiore che collega il centro storico di Torcello con il resto della laguna e ha un nome evocativo, la cui origine, però, è ancora oggi misteriosa. C'è chi dice che questo "Diavolo" non era altro che il cognome di una famiglia locale e chi, invece, fa riferimento a una suggestiva leggenda. Le indagini degli ultimi tempi confermano la datazione del ponte intorno a XV secolo in quanto sono stati ritrovati dei reperti databili proprio in questo secolo nel terriccio tra l'arco in mattoni e il piano di caplestio. Nonostante questo è stato verificato che il ponte si basa su fondamenta preesistenti appartenenti al XIII secolo dove, al posto del ponte che vediamo oggi, ce n'era un altro piatto e più stretto. 

Il Ponte del Diavolo di Torcello è stato restaurato nel 2009 con un intervento di mantenimento della struttura e della sovrastruttura originali ma entriamo più nel dettaglio della leggenda che da molto tempo si aggira intorno a questo luogo veneziano per scoprirne qualcosa di più. 

La leggenda del Ponte del Diavolo di Torcello

La leggenda popolare del Ponte del Diavolo di Torcello ha quattro protagonisti: il diavolo in persona, una ragazza, un giovane austriaco e una strega. Secondo questa tradizione orale tramandata di generazione in generazione, durante l'invasione austriaca una ragazza veneziana si innamorò follemente di un ufficiale dell'esercito. Questa unione, però, non era accettata dalla famiglia di lei che fece di tutto per allontanare i due e non permettere ai giovani di continuare la loro relazione. La ragazza venne addirittura allontanata da Venezia finché non ricevette la notizia della morte del suo amato, che era stato assassinato. Disperata per aver perso l'amore della sua vita, la giovane veneziana decise di non mangiare più lasciandosi andare alla morte quando, un amico di famiglia le disse di rivolgersi a una strega. Ed ecco che entra in scena uno dei personaggi chiave di questa storia. 

Il famoso patto con il Diavolo

La giovane decise di seguire il consiglio e si recò da questa presunta strega stipulando un vero e proprio patto con il diavolo che prevedeva lo scambio delle anime di sette bambini per quella dell'amato. Il luogo pattuito per questo macabro scambio era proprio il ponte di Torcello. La ragazza, insieme alla strega si recò sull'isola di Torcello in barca e, scesa dal lato destro del ponte, con in mano una candela accesa e una moneta d'oro, datele dalla strega, attraversò il ponte. A questo punto la strega invocò il Diavolo che, non appena vide la ragazza, sputò in acqua la chiave dello spazio e del tempo in cambio della moneta d'oro. Dall'altro lato del ponte apparve il giovane e la veneziana, in preda alla gioia, lo raggiunse, spense la candela e inraprese la strada con lui verso la felicità. 

La strega, però, doveva ancora saldare il debito con il Diavolo e si accordò con lui per effettuare questo scambio il 24 dicembre. La donna, inaspettatamente, venne uccisa da un giovane che aveva assistito alla scena e voleva salvare i poveri bambini dal sacrificio. Il Diavolo, si presentò all'appuntamento senza trovarla, ignaro della morte della donna e, così, ancora in attesa del suo pagamento, continua ad apparire sul Ponte dell'isola di Torcello, ogni 24 dicembre in attesa di riscuotere le sette innocenti anime e lo fa sotto forma di un gatto nero. 

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