Il sottoportego più basso di Venezia è a Castello e si chiama "Zurlin"
La storia di uno dei posti più caratteristici e meno conosciuti della città dove leggenda vuole si nasconda anche un fantasma
Vi siete mai chiesti quale fosse il sottoportego più basso di Venezia? Oggi vogliamo darvi la risposta raccontandovi la storia di uno dei luoghi veneziani meno conosciuti ma più caratteristici, un posto nascosto in uno dei sestieri più belli e genuini di Venezia, Castello. È proprio a Castello, infatti, e nello specifico, in campo Ruga, che si trova il sottoportego più basso di Venezia. Si chiama "Zurlin", porta in una piccola corte e, se si è alti più di un metro e sessantacinque si dovrà abbassare la testa per passarci sotto. Questo luogo, oltre a essere leggendario per le sue dimensioni, e perché conduce a una corte molto suggestiva, lo è anche perché, la tradizione orale della città lo vede protagonista di un mistero legato a un fantasma avvistato proprio qui.
Di chi si tratta e qual è la sua storia? Ora ve lo raccontiamo.
Il fantasma del sottoportego in campo Ruga
Era una notte di pioggia del 1929 quando un dottore che stava camminando nei pressi del campo Ruga di Castello per tornare verso casa sentì una voce di donna provenire proprio dal sottoportego Zurlin. Avvicinandosi, vide una ragazza avvolta in uno scialle nero che lo chiamava per dirgli che sua madre era gravemente malata e aveva bisogno di cure. Il medico ebbe subito l'impressione di riconoscere la ragazza ma, più di tutto, venne colpito dal pallore e dalla magrezza della ragazza. Nonostante tutto, però, si fece accompagnare dalla giovane verso l'abitazione della madre malata. Una volta arrivato e apportate le cure alla donna, il medico non vide più la ragazza che nel frattempo era scomparsa. Quando la donna si risvegliò, lui le disse che il merito della sua guarigione era stata proprio sua figlia che l'aveva avvisato repentinamente delle sue gravi condizioni ma la donna non esitò a dirgli che era impossibile perché sua figlia era morta da un mese. Un particolare, però, coincideva con il racconto dell'uomo e quello della mamma della ragazza morta: lo scialle nero. La figlia della donna malata, infatti, quando era in vita, era solita indossare uno scialle nero, lo stesso con cui l'aveva vista il medico la sera prima ma, a fare ancora più impressione in questa storia, è che l'uomo, invitato dalla signora a guardare nell'armadio della figlia scomparsa, trovò lo stesso scialle e, quando lo toccò, sentì che era ancora umido.
Oltre all'aneddoto del fantasma, il sottoportego Zurlin è uno di quei luoghi della città che merita di essere visto, o meglio, attraversato, anche solo per dire di essere passati nel sottoportego più basso di Venezia o per vedere se anche a voi tocca abbassare la testa per passarci oppure no.