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Come ci è finito un rinoceronte all'interno della Basilica di San Marco?

Qual è il significato simbolico di questo animale raffigurato in un mosaico a sinistra dell'ingresso laterale della basilica in Piazza San Marco

Cosa ci fa un rinoceronte all'interno della Basilica di San Marco? Alla sinistra del suo ingresso laterale, infatti, di fronte alla cappella di S.Isidoro, c'è un particolarissimo mosaico che raffigura un rinoceronte. Qual è il suo significato e la sua origine? Gli specialisti non sono tutti della stessa opinione. C'è chi pensa che risalga al XIII secolo come anche gli altri mosaici della basilica, o chi crede sia del XV, XVI, XVIII o addirittura chi ritiene sia di epoca moderna, del XX secolo. Dietro il rinoceronte c'è un albero che rappresenterebbe la forza e c'è chi pensa che la sua presenza nella Basilica di San Marco sarebbe da ricodurre al suo "potere" di allontanare le malattie, come fosse un talismano. Ma per fare un po' di chiarezza bisogna andare a guardare la storia di questo animale e scoprire quando i rinoceronti arrivarono in Europa.

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Il primo esemplare di rinoceronte arrivato in Europa Occidentale in epoca moderna risale al 1515 e ne parlano anche Plinio il Vecchio, Strabone, Solino e Isidoro di Siviglia. Questo rinoceronte, infatti, fu donato dal sultano di Cambay (in India) al re del Portogallo, Don Manuel I. Si narra perfino di un combattimento organizzato a Lisbona tra un elefante e il rinoceronte con il primo che fuggì alla sola vista dell'altro animale. Gli antichi libri, infatti, scrivevano da sempre che l'unico animale in grado di sconfiggere un elefante era il rinoceronte e quell'occasione confermò questa antica teoria. 

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L'animale fu poi inviato a Papa Leone X e destò subito la curiosità di tutti al punto che Francesco I di Francia si mosse subito per andare a vedere l'esemplare dal vivo. Questo rinoceronte, però, morì durante una tempesta in mare e c'è chi racconta che la sua carcassa fu impagliata e riportata al vecchio destinatario.   

Il primo rinoceronte a Venezia arrivò nel 1751 quando l'olandese Douwe Mout van der Meer lo portò in città durante una visita. Soprannominato "Clara" questo animale divenne subito un'attrazione, durante il periodo di Carnevale, per tutti i veneziani e perfino Pietro Longhi lo dipinse. 

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