Acqua alta a Venezia
Sull'onda dell'emozione, fiumi di inchiostro nel raccontare un evento naturale al quale non abbiamo saputo porre rimedio. Danni incalcolabili che nessuno risarcirà, protocolli di sicurezza inesistenti, richieste di interventi economici immediati per completare un'opera per altro priva di soluzioni collaterali sempre confidando nell'intervento pubblico. Lo spirito veneto ci impone un diverso atteggiamento, il rigore espresso storicamente dal Magistrato alle Acque va rispolverato dai veli sindacali, dalla magistratura, dal mancato coinvolgimento popolare, ricordando che Galileo Galilei ha stabilito che nelle cose di mare, conviene privilegiare l'esperienza che la ragione. Il saccheggio messo in atto con il Mose esprime il livello etico della classe politica implicata nell'operazione. Auspichiamo un dibattito pubblico sul tema coinvolgendo le classi imprenditoriali Venete. Pietro Del Maschio