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BORTOLUZZI (Fratelli d'Italia): Per Orsoni, non solo regali, ma strenne e pacchi dono da Roma col "salva Venezia"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VeneziaToday

Venezia, 29 dicembre 2013 - comunicato stampa

Con la cessione alla Cassa Depositi e Prestiti dell'ex Ospedale al Mare del Lido stiamo per toccare il fondo della cattiva amministrazione, e non solo veneziana. Alla fine, infatti, il complesso dell'ospedale lidense, precedentemente valutato 81 milioni, viene svenduto dal Comune (per salvare un patto di stabilità allegramente sforato di 112 milioni di euro) a 50 milioni, che però in realtà sono 26, visto che 24 il Comune di Venezia ha dovuto già darli alla EstCapital per chiudere parte del contenzioso (quindi: perdita netta di 55 milioni sul valore stimato); ma, per salvare i patti di stabilità non solo di Venezia ma anche di alcuni altri grossi comuni in crisi, il Governo Letta ha così facendo aperto una strada pericolosa, che porterà allo snaturamento e forse alla crisi della Cassa Depositi e Prestiti, diventato bancomat per amministrazioni comunali in crisi: non per niente il 27 dicembre la CDP ha "speso" 169 milioni di euro, comprando immobili ad alcuni enti locali bisognosi di liquidità.

Inoltre nel Milleproroghe verrà inserita anche una riduzione delle sanzioni previste per lo sforamento del patto di stabilità da parte dei comuni: altro grosso favore, soprattutto per Orsoni, checché egli ne dica, jolly che arriva anche in aggiunta alla possibilità di mettere a bilancio danari di legge speciale ancora da stanziare. Se poi pensiamo che sta per arrivare con il 2014 e con il Ddl Delrio anche il commissariamento della Provincia attraverso la nomina, senza elezione alcuna ed almeno fino al 2017, proprio dello stesso Orsoni a sindaco metropolitano, beh, vien voglia di pensare male e di dire che così il cerchio è quasi chiuso, e bye bye democrazia.

Certo, dopo po' po' di strenne di fine anno, giunte in pacco dono espresso da Roma, e dopo aver evitato d'un soffio il disastro, sforando comunque il patto di stabilità (il che comporterà nel 2014 la riduzione del 30% degli emolumenti per giunta e consiglieri comunali), diventa allora veramente difficile accettare il tronfio comunicato ufficiale del sindaco di Venezia, che, non solo dice di non aver ricevuto alcun regalo romano, ma osa addirittura affermare che "il bilancio del Comune è sano, perfettamente in equilibrio, non ha mai corso il rischio di default e non ha bisogno di alcuna provvidenza". Alleluja! Vuoi vedere che davvero la città, come recitava lo slogan elettorale di Orsoni, non è in declino? Oppure è forse più vero quel che istintivamente mi vien da credere, e cioè che la città sia talmente allo sfascio ed alla deriva da potersi bere senza fiatare dichiarazioni del genere?

Pietro Bortoluzzi, consigliere provinciale e municipale di Venezia di Fratelli d'Italia

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