Comunicato Stampa del gruppo #dallapartedelledonne
Riceviamo e pubblichiamo: "Con la presente siamo a comunicarvi che, in base al propagarsi di aggressioni e stupri nei confronti delle Donne, in riferimento al post del mediatore culturale della cooperativa di Bologna, del mancato atto di difesa da parte del presidente della Camera Laura Boldrini, abbiamo formato a livello nazionale un gruppo di donne, sostenuto anche da uomini, decidendo di presentare per ogni singola persona un esposto denuncia presso i comandi locali dei carabinieri e/o presso le procure della Repubblica locali.
Oggi siamo ancora più arrabbiate. Si, arrabbiate e deluse. Ma determinate. Il “bollettino degli stupri” viene ormai aggiornato quotidianamente ma, nonostante questo sembra si tratti ormai di una notizia di cronaca nera con cui riempire qualche riga di un quotidiano. Abbiamo assistito, sbigottite, alla manifestazione contro lo stupro che si è svolta a Firenze. Sbigottite per la città scelta, per gi slogan e per quelle interviste alle studentesse americane. Perché il pericolo in Italia, si sa, è rappresentato dagli uomini in divisa. Tutti, indistintamente. Volete mettere la soddisfazione di poter accusare gli sbirri? Tutti? Fa così moda, così sinistra… E sorprese siamo rimaste quando abbiamo visto chiedere a gran voce le dimissioni del senatore D’Anna, per cui noi donne dobbiamo essere accorte, per non istigare gli istinti maschi. Richiesta di dimissioni che condividiamo ma… nessuna presa di posizione in relazione al comportamento dell’avvocato Di Genio, membro della Consulta Pari Opportunità della Corte d’Appello di Salerno, per la quale “non possiamo pretendere che gli africani sappiano che in Italia non si può stuprare una donna sulla spiaggia”? Ecco, per lei nulla. Anzi si: bisogna leggere la frase nel contesto. E mentre la Di Genio rimane al suo posto e D’Anna pure, apprendiamo che il mediatore culturale di Bologna (quello per cui lo stupro fa male solo all’inizio…), durante l’interrogatorio ha chiesto l’interprete. Perché sì è un mediatore culturale, si è iscritto a giurisprudenza in Italia, si parla in italiano ma... durante l’interrogatorio proprio non riesce a comprendere questa lingua. E l’interrogatorio salta in attesa di un interprete.
Diventando il preludio, immaginiamo già, di una pacca sulla spalla e l’acquisto di un buon vocabolario della lingua italiana come condanna. Noi, il gruppo #dallapartedelledonne non ci arrendiamo, però. Ci saremo, presenzieremo ad ogni udienza, ogni volta. Chiederemo le dimissioni di D’Anna ma anche quelle della Di Genio. E ci presenteremo con un esposto ad ogni stupro che si tenterà di sminuire o giustificare. E ci riapproprieremo delle piazze e dei parchi, delle calli e delle spiagge. E lo faremo indossando jeans stretti e tacchi alti. Orgogliose dei nostri corpi, della nostra cultura, della nostra dignità. Questa la prossima mossa del gruppo. Unito, oggi più di ieri. Perché è nelle donne la forza per ogni grande cambiamento"