Se questa è Giustizia... Storia di una delle tante vittime del blocco degli sfratti
«Buon giorno. Mi chiamo D S e sono un piccolo proprietario vittima del blocco degli sfratti deciso dal Governo a partire da Marzo del 2020, a seguito dell'emergenza Covid-19. Vorrei raccontarvi la mia storia di vittima di un’ingiustizia profondamente “ingiusta"! Nel novembre 2015 ho affittato tramite agenzia l'appartamento di mia proprietà ubicato nel Comune di Mira (Ve), tramite regolare contratto depositato presso l’agenzia delle Entrate.
Dopo circa un anno di regolari pagamenti tramite bonifico intestato alla figlia dell’inquilino (già questo doveva suscitare sospetto), sono iniziati i primi tentennamenti sui pagamenti delle spese condominiali. Tramite legale l'inquilina ha inscenato nei miei confronti una serie di lamentele circa le condizioni dell'appartamento, messo a nuovo prima della consegna. Tutti pretesti per arrivare poi a partire dal mese di agosto 2017 per corrispondere più un euro di affitto e di spese condominiali. Faccio presente che sull'appartamento grava un mutuo, che l'affitto mi avrebbe aiutato a sostenere.
Ho intrapreso con un avvocato la strada legale per tutelare i miei diritti, visto l’insuccesso delle vie brevi informali. Nel febbraio 2018 ho ottenuto dal giudice lo sfratto esecutivo, dato che l'inquilina morosa non aveva mai ritirato le notifiche inviate, né si presentava dal giudice come prescritto. Faccio presente e sottolineo che l'inquilina è una funzionaria del Tribunale di Venezia ed evidentemente conosceva bene l'ambiente e le azioni da mettere in atto per rendere questa procedura “eterna".
Nonostante le varie notifiche prescritte dai successivi passaggi della procedura di sfratto, intrapresa tramite il mio legale, è passato un altro anno senza poter attivare lo sfratto esecutivo forzato. Non bastasse, nel marzo 2020 è subentrata la pandemia e tutto quanto conosciamo, in particolare il Decreto Milleproroghe che ha bloccato gli sfratti di periodo in periodo fino a giugno 2021 (sarà finita?). Nel frattempo la mia inquilina è andata sulle cronache locali per atti di peculato nei confronti del Tribunale stesso, e risulta tuttora agli “arresti domiciliari" presso il mio appartamento.
Con il blocco degli sfratti esteso a tutte le situazioni questo Governo ha voluto equiparare e livellare tutte le situazioni, quelle di famiglie effettivamente in difficoltà dopo il covid (marzo 2020), ma ingiustamente anche quelle precedenti anche di molti anni, come nel mio caso, difendendo e tutelando cittadini disonesti e ladri, a danno di onesti cittadini come il sottoscritto. Il paradosso rappresentato dalla “confisca" di una proprietà per incapacità di tutelare e sostenere le famiglie in difficoltà è perpetrato dalla scelta di destinare il mio appartamento come alternativa al carcere di questa “mela marcia" delle stesse Istituzioni che dovrebbero garantire la Giustizia in Italia. Infatti ora l'inquilina morosa è agli arresti domiciliari a casa mia!
Ho deciso di scrivere per denunciare il paradosso di cui sono vittima, di cui molti piccoli proprietari come me sono vittime! Non si tratta di riavere quanto è stato ingiustamente e anti costituzionalmente requisito o rubato (nulla di quanto possediamo in questa terra ci seguirà nell’aldilà), o di privare della solidarietà cittadini e famiglie in difficoltà, ma di recuperare quella fiducia nelle Istituzioni che non c’è più, quella sensazione di libertà e giustizia che sono valori fondamentali per il benessere e la salute individuale e collettiva in uno Stato democratico».