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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Sotoportego del tragheto e la storia delle ancorette da toccare per scaramanzia

La motivazione dietro il rito scaramantico del tocco delle ancore di ferro di fronte alla chiesa di San Canciano

Oggi vi raccontiamo una nuova curiosità venziana che tutti gli scaramantici della città non possono non conoscere: la storia delle "ancorette portafortuna" da toccare ogni volta che ci si passa davanti. Di cosa si tratta? Scopriamolo insieme! 

Siamo a San Canciano, nel sestiere di Cannaregio, davanti alla chiesa dedicata al santo omonimo. Appena dopo aver attraversato il ponte sul rio dei Santi Apostoli c'è un sottoportego chiamato "del tragheto" il cui nome deriva dal fatto che in passato, questo era il punto dove le imbarcazioni che dovevano andare a Murano, Burano e principalmente all'isola di San Michele (l'attuale cimitero) approdavano prima che le Fondamente Nove venissero create. Alla fine del sottoportego, su due lati di un pilastro di una casa lì davanti sono appese due piccole ancore di ferro. Cosa le rende speciali? Erano esattamente i ganci su cui, in passato, venivano appesi i due quarti del corpo degli "squartai", cioè le persone condannate a essere tagliate in quattro parti come punizione per i loro crimini e messe sotto gli occhi di tutti. Ce n'erano esattamente due coppie in città. Le uniche superstiti sono queste di fronte alla chiesa di San Canciano, le altre due, scomparse negli anni, si trovavano lungo la fondamenta degli squartai ai Tolentini. Questi ganci erano posizionati ognuno in una direzione diversa perché la legge voleva che le quattro parti del corpo del condannato a morte venissero esposte nelle direzioni di Padova, di Mestre, di Chioggia e del Lido. La testa del condannato, invece, veniva posizionata in piazza San Marco. 

Tradizione vuole che chiunque passi nei paraggi di queste ancorette dovrebbe toccarle per scaramanzia e, anche perchè, si dice portino fortuna proprio per il fatto che se le si tocca vuol dire che si è ancora in vita e non è ancora arrivato il momento di essere "traghettati" verso l'isola di San Michele o di essere squartati ed esposti ai passanti. Sarà solo scaramanzia, ma sempre meglio non rischiare, dopotutto il gesto è sempre beneaugurante!

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