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Venerdì, 29 Settembre 2023
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Chi sono le carampane a Venezia?

La storia di come è nato il termine "carampana" che indica, in veneziano, una signora di una certa età

A Venezia, nella zona di San Cassiano, c'è una calle chiamata Rio Terà de le Carampane. Questo termine, "carampane" identifica non solo la calle realizzata nel 1777 interrando il rio che si trovava proprio lì, come spesso è accaduto a Venezia, e l'annesso ponte e sottoportego, ma nel linguaggio comune ha un significato ben preciso. Carampana, infatti, a Venezia sta per "vecchia signora rimbambita". Ma come si è arrivati a questa definizione? Una spiegazione c'è ma bisogna fare un salto indietro nel passato.

A Venezia, infatti, ai tempi della Serenissima, la prostituzione era non solo una pratica comune ma anche un'attività regolamentata dal governo veneziano e praticata in alcune zone precise della città. Basta ricordare che il ponte delle tette, a San Polo, prende il nome proprio dal fatto che le giovani prostitute si mettevano lì a mostrare la "mercanzia" ai loro futuri clienti. Ma cosa accadeva alle prostitute professioniste di una certa età? Per loro, infatti, trovare clienti diventata difficile e così venivano ospitate nelle case del signor Rampani, cioè degli antichi palazzi, sempre nella zona del ponte delle tette, che appartenevano a un ricco veneziano, appunto il signor Rampani. 

E proprio da qui nacque il nome "carampane" che veniva usato per indicare le vecchie prostitute che abitavano nella casa del signor Rampani, cioè Ca' Rampani. Dall'unione di questi due termini, ca' (casa) e Rampani (cognolme del ricco veneziano) venne creato il termine carampane, reso al femminile. 

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