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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Te fasso veder mi che ora che xe": l'origine del detto veneziano

La storia di questo modo di dire veneziano che trae origine da un'abitudine molto comune ai tempi della Serenissima

 "Te fasso veder mi che ora che xe", quante volte vi sarà capitato di aver ascoltato questa frase, o forse, a dirla, siete stati proprio voi. Ma sapete da dove deriva questo modo di dire veneziano? "Te fasso veder mi che ora che xe" è un detto che tutte le persone nate e cresciute nella città lagunare conoscono bene, anzi, quando l'ascoltano, sanno che c'è qualcosa che non va, che c'è qualcosa da temere e che, forse, sarebbe meglio darsela a gambe levate. Questa frase, infatti, che letteralmente significa "Adesso ti faccio vedere io che ora è" è, in realtà, una vera e propria minaccia, usata anche bonariamente o ironicamente per rimproverare o spaventare qualcuno che si è comportato male e dovrà pagarne le conseguenze. Ma vi siete mai chiesti come mai, per minacciare qualcuno, c'è bisogno di fargli vedere che ore sono? Cosa c'entra un orario con un avvertimento bello e buono? Un motivo c'è ed è legato alla storia di Venezia. Questo detto comunissimo, infatti, trae origine da un'abitudine tutta veneziana ai tempi della Serenissima rimasta nel linguaggio comune in questo detto: ""Te fasso veder mi che ora che xe".

Come nasce questo detto veneziano

Il detto veneziano "Te fasso veder mi che ora che xe", infatti, deriva dal fatto che nella metà del XVIII secolo in piazza San Marco, e per la precisione, nello spazio tra le colonne di San Marco e San Todaro, venivano effettuate le esecuzioni capitali. Quest'area di piazzetta San Marco, ancora oggetto di superstizione per i veneziani che non vi passano mai in mezzo, era destinata alle uccisioni ed è proprio da qui che deriva il detto "Te fasso veder mi che ora che xe". I condannati a morte, infatti, erano costretti a dare le spalle al bacino San Marco e come ultima cosa appena prima di venire ammazzati guardavano dritto alla torre dell'orologio che avevano davanti che segnava l'ora della propria morte. Proprio da qui deriva questa minaccia di origine molto antica ma ancora parte del parlato attuale: "Ti faccio vedere che ore sono", nel senso di "Ti condanno a morte". 

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