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Alvaro Recoba si ritira dal calcio: 6 mesi nel Venezia l'hanno trasformato in una leggenda

Il Chino a 40 anni giocherà la sua ultima partita a Montevideo. Nel 1997 l'Inter lo prestò per il solo girone di ritorno al Venezia. In breve tempo divenne l'idolo dei tifosi

Il Chino ha detto stop, lo scarpino di quel piede sinistro che tante gioie e dolori ha regalato ai tifosi italiani ora sarà definitivamente appeso al chiodo. Alvaro Recoba è stato uno dei geni del calcio contemporaneo, uno di quelli che a fine carriera però hanno più rimpianti che gioie. "Se solo avesse avuto voglia", è la frase che si sente più spesso qundo si parla di artisti svogliati del pallone.

Recoba era il giocatore preferito dell'allora presidente dell'Inter Massimo Mortatti che, per averlo con sè, l'aveva riempito d'oro. Ai tifosi dell'Inter però l'uruguaiano ha riservato più rimpianti che gioie. Da quel 31 agosto 1997, quando 80.000 persone erano a San Siro per vedere il Fenomeno Ronaldo ed invece si sono ritrovati di fronte un giovane sudamericano, che in gruppo chiamavano Gordito, ma con la palla sapeva essere uno dei migliori al mondo.

Dopo gli inizi scoppiettanti però, all'Inter il Chino stava trovando sempre meno spazio, fu così che l'allora d.s. del Venezia Beppe Marotta, lo convinse a trasferirsi sei mesi in laguna. E qui furono solamente gioie, per i tifosi del Venezia e per tutti gli amanti del calcio. La squadra allenata da Walter Novellino in quel girone di ritorno fece faville e la coppia d'attacco Recoba-Maniero divenne ben presto leggenda tra i tifosi veneziani. Sei mesi in cui l'uruguaiano toccò il cielo e mise in mostra un piede sinistro quasi unico nel mondo del calcio.

I sogni però a volte svaniscono con un brutto risveglio e quel giocatore lì negli anni seguenti non si è più visto se non per pochi singoli, bellissimi attimi. Ora il Chino Recoba ha deciso di dire basta con il calcio e, a 40 anni, giovedì scenderà per l'ultima volta in campo. Nella partita d'addio ci saranno moltissimi suoi ex compagni di squadra e lì, a Montevideo, ci sarà anche un grande pezzo di cuore veneziano, perchè sono bastati sei mesi per far scoccare un amore indissolubile tra i tifosi del Venezia e quell'uruguaiano che era tanto svogliato in allenamento quanto un fenomeno quando il suo piede sinistro colpiva la palla.

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