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Reyer versione gran finale: Pesaro battuta 77-68

Gli orogranata, reduci dalla vittoria in Francia, tornano con un altro successo anche in Italia

Con capacità di soffrire e di non demoralizzarsi di fronte a un'encomiabile Carpegna Pesaro, uscendo in progressione in un gran finale: l'Umana Reyer riprende la marcia in campionato, vincendo 77-68 al ritorno al Taliercio dopo il vittorioso esordio europeo in Francia.

Oltre a Bramos, resta fuori nelle rotazioni degli stranieri Charalampopoulos, con l'inedito quintetto iniziale formato da Phillip, Tonut, Stone, Mazzola e Watt. L'Umana Reyer difende bene (anche due stoppate di Watt), ma fin dall'avvio mostra difficoltà in attacco: il primo canestro dal campo lo segna Tonut (in precedenza a segno con un libero) giusto a metà quarto: 3-7. Pesaro arriva anche al +8 (5-13 al 6′), poi gli orogranata alzano ulteriormente l'intensità difensiva e si riavvicina: 11-13 (7'30”) e 14-15 (9′), prima che gli ospiti chiudano il quarto sul 14-19.

La partita è piuttosto “sporca”, anche nella rudezza dei contatti, spesso tollerati dalla terna arbitrale, e il ritardo dell'Umana Reyer rimane tra i 3 (16-19 all'11') ei 7 punti (16-23 al 12′ ), prima che la Carpegna riprenda il +8 (21-29) giusto a metà periodo e, con gli orogranata ancora poco precisi al tiro, aggiorni il massimo divario: sul +9 (27-36) al 18′ e sul +10 (30-40) al 19′, mantenendolo fino al rientro negli spogliatoi per l'intervallo lungo.

In avvio di secondo tempo, l'Umana Reyer ci prova con un quintetto con quattro italiani, ma dopo aver toccato due volte il -8, precipita a -17 (34-51 al 24'30”) con il parziale di 0-9 trascinato da uno scatenato Delfino. Il time out di coach De Raffaele riesce a scuotere gli orogranata, che si ripresenta con un 7-0, portando anche a 4 falli Larson e Jones. L'intensità veneziana, accompagnata finalmente anche dalla precisione della lunetta, non è però sufficiente per limere ancora più di tanto il ritardo: all'ultimo intervallo Pesaro è ancora avanti 51-59.

La Carpegna, oltretutto, inizia meglio il quarto finale, riallungando sul 51-63 al 31'30”, con l'Umana Reyer che continua a litigare con il canestro, affidandosi con pochissima precisione soprattutto al tiro da 3. L'antisportivo di Drell al 32'30” apre un parziale di 8-0, con Watt terminale principale dell'attacco, per il 59-63 subito dopo metà quarto che costringe la panchina pesarese al time out. Sul quinto fallo di Larson il break continua fino al 10-0, poi il solito Delfino torna a muovere il punteggio pesarese dopo oltre 4′. Un antisportivo fischiato con l'instant replay a Daye rischia di interrompere la rimonta, ma ci pensa Vitali, con una tripla, a siglare il primo vantaggio orogranata (68-66) al 37′. Pesaro riesce a pareggiare a quota 68, ma l'inerzia rimane tutta dell'Umana Reyer, che allarga via via il vantaggio fino al 77-68 finale.

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