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Venezia, le prime parole del neoacquisto Jajalo

La prima intervista da giocatore arancioneroverde per il centrocampista bosniaco

l primo innesto nella finestra di mercato invernale, Mato Jajalo, si è già aggregato al gruppo guidato da mister Vanoli e si prepara per fare al più presto il suo debutto in campo. Nella giornata di oggi, il nuovo centrocampista del Venezia FC è stato presentato dal Direttore Sportivo Filippo Antonelli, che ha così commentato il suo arrivo in laguna.

Filippo Antonelli:

“Tutta l’area sportiva è contenta dell’arrivo di Mato, da me personalmente cercato in diverse occasioni in questi anni. Quando ci ha confermato la sua disponibilità ad aderire al nostro progetto, non ce lo siamo fatti ripetere: è un innesto di indubbio peso. Avevamo l’esigenza di trovare un centrocampista versatile, che può giocare sia da play che in altri ruoli a centrocampo. Il nostro reparto a centrocampo è molto giovane, una figura di esperienza come la sua può aiutare tutti i ragazzi a crescere. A fare la differenza non è l’età, quanto la motivazione. Anche Mato proviene da una realtà sportiva multiculturale, ricca di giocatori stranieri, e un’esperienza di questo tipo ne garantirà un’integrazione ancora migliore nel nostro spogliatoio”.

Mato Jajalo: “Appena ho ricevuto i primi contatti, ho compreso la fiducia che l’area sportiva e anche il mister riponevano in me e nel ruolo che avrei potuto occupare all’interno della squadra. Questi segnali di incoraggiamento sono importanti per un giocatore, e mi spingono a voler aiutare i miei compagni e portare avanti il progetto di questa società. Nella mia carriera, ho ricoperto diversi ruoli, dal play al mediano: sono abituato ad adattarmi alle esigenze della partita e del mister, di cui sono pronto a recepire le idee e l’identità di gioco. Come dicevo, ho parlato con il mister anche prima della firma ufficiale, e so bene quello che si aspetta da me. Il Venezia non merita l’attuale posto in classifica, il potenziale inespresso è tanto. La squadra mi ha immediatamente accolto con il massimo dell’apertura e della comunicazione: sono qua da soli due giorni, ma per l’atmosfera che si è creata, è come se li conoscessi da due mesi. La conoscenza delle lingue mi consente di parlare liberamente con tutti, ma il modo migliore per avere uno spogliatoio internazionale coeso è semplicemente giocare a calcio, fare quello che amiamo. La Serie B ti punisce quando ti trovi in un momento di difficoltà, lo so bene. Proprio in questo, avere accanto qualcuno con esperienza aiuta a capire come comportarsi, anche con malizia se necessario. In questo campionato, non vince chi esprime il gioco più bello, ma chi mantiene più alto il livello di concentrazione”.

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