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Martedì, 23 Aprile 2024
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La favola si è infranta, il Venezia non c'è più: si riparte dalla serie D

Nessuno si è presentato con i soldi per salvare la società. E' ufficiale il fallimento. Ora tre cordate sarebbero pronte a investire tra i dilettanti

Non c'è più spazio per la speranza, si riparte dalla serie D. Nessuno, nemmeno in extremis, lunedì ha bussato alla porta dello studio legale dell'avvocato mestrino Fausto Baratella. Serviva qualcuno disposto a ripianare i debiti del Venezia Calcio, oltre che a pagare l'iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro. Ma i miracoli a volte accadono solo nelle favole, e quella della società arancioneroverde non ha avuto alcun lieto fine. Con l'ex presidente Yury Korablin che in laguna non si è più visto. 

La conferma che tutto è finito è arrivata nel pomeriggio di lunedì, quando l'avvocato mestrino Fausto Baratella, che aveva ricevuto mandato di vendere la società ha dichiarato: "Con riferimento al mandato ricevuto avente ad oggetto la cessione di tutta o parte della partecipazione di Venice Football Academy al capitale sociale di Football Club Unione Venezia Società Sportiva Professionistica, comunico di aver concluso in data odierna l’incarico per difetto di offerte di acquisto concretamente percorribili. Ringrazio il Collegio Sindacale in persona del suo presidente dottor Roberto Querci della Rovere e il Direttore Generale dottor Dante Scibilia di FC Unione Venezia per la loro fattiva collaborazione e disponibilità per una positiva soluzione della vicenda societaria e sportiva. Ringrazio i tifosi che personalmente e direttamente hanno seguito con sentita partecipazione le alterne e incerte sorti della loro Squadra". Firmato avvocato Fausto Baratella, cui è spettato l'infausto compito di mettere la pietra tombale su una società che in forme diverse è fallita tre volte negli ultimi dieci anni. Un piccolo record. 

Ora la squadra dovrà ripartire dalla serie D, sempre che ci sia qualcuno disposto a mettere sul piatto i quattrini. In lizza ci sarebbero tre cordate, tra cui una locale. Ora quindi lo scenario cambio: non più calcio professionistico, bensì calcio dilettanti. Come qualcuno negli ultimi anni si è dimostrato nel modo di gestire la società.
 

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