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L'Unione scrive al presidente Yuri Korablin: "Se ne è fregato di noi"

Lettera aperta della squadra di calcio all'imprenditore russo, letteralmente scomparso: "Tutti senza stipendi. Si faccia un esame di coscienza, se ce l'ha"

"Probabilmente non leggerà mai questa lettera, ma se per caso un giorno la dovesse leggere si ricordi di come si è comportato e magari si faccia un esame di coscienza, sempre se ne possiede una". Ha dei contorni quasi drammatici, la lettera aperta che i giocatori dell'Unione Venezia hanno deciso di scrivere al presidente Yuri Korablin e di pubblicare sul sito della società calcistica: emergono amarezza e rancore nei confronti del presidente, che da tanto tempo non dà più notizie di sé e che ha lasciato la squadra al suo destino. E che viene accusato di aver preso parte del progetto solo per perseguire i propri fini personali.

"Tanti di noi l'hanno vista una sola volta, qualche mese fa. Era febbraio, lei parlò di quelli che erano gli obiettivi societari e ci incitò ad inseguirli. Parlava di progetto, di fiducia nell'allenatore e fiducia nel direttore, millantava di stare vicino a un gruppo di giocatori di cui probabilmente non conosceva neanche un nome, ma a noi questo quel giorno non interessava. Perché quel giorno ci ha dato fiducia. Ci ha caricato. Ha parlato da condottiero, da capitano". Solo che, da quel momento in poi, la fiducia si è tramutata in incubo.

Il presidente si è letteralmente dileguato: mesi di silenzio, e soprattutto stipendi e contributi non versati che si sono sommati fino a questo momento, con la scedenza per la regolarizzazione che si avvicina inesorabilmente. "Eravamo fiduciosi, ci sbagliavamo. E di grosso pure - continua la lettera - Noi la giustifichiamo in parte per quanto riguarda i suoi affari. Sapevamo benissimo che dell'Unione Venezia gliene fregasse ben poco, e il fatto di non poter mettere in pratica i suoi progetti ha contribuito al suo allontanamento. Però ora noi siamo qui, fermi con gli stipendi da febbraio, quasi tutti senza contratto. Ci ha totalmente abbandonato. Non gliene frega niente di sapere quanto hanno lavorato in questi mesi i magazzinieri. Gratis".

"Ma possiamo andare in giro a testa alta, caro presidente - conclude la lettera - In campo, noi con il mister, abbiamo dato tutto e, anche se i risultati non sono stati sempre esaltanti, abbiamo dimostrato di essere degli uomini veri. E degli uomini veri, caro presidente, li aveva anche in sede, a partire dal direttore De Franceschi, che ci è sempre stato vicino, non si è perso un allenamento e ci ha sostenuto fino all'ultimo, oltre al direttore Scibilia, Veronica, Davide e tutti gli altri". L'Unione ora lotta per non morire: il 10 luglio la Covisoc comunicherà l’esclusione dalla Lega Pro, poi entro il 14 la possibilità di regolarizzare la situazione. Ma finora di acquirenti non c'è traccia.

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