Trasferta amara per la Reyer: Partizan vittorioso
Con il rotondo punteggio di 95-74, la quadra serba si porta a casa un successo importante
Trasferta serba amara per l’Umana Reyer, che si deve arrendere nel secondo tempo alla voglia di riscatto del Partizan Belgrado, vittorioso con il rotondo punteggio di 95-73.
Primo tempo
La “formula europea” con 7 stranieri (fuori ancora D’Ercole) viene riproposta, con il quintetto iniziale formato da De Nicolao, Tonut, Bramos, Fotu e Watt. Si parte con due triple (Thomas e Bramos e grande aggressività in campo. Thomas spende 2 falli in meno di 2’, ma il primo piccolo tentativo di allungo è del Partizan (9-5 al 3’), con Watt che si carica l’attacco orogranata sulle spalle (10-9 al 4’). I padroni di casa sfruttano i rimbalzi offensivi e il buon ingresso in campo di Paige per il break che li porta sul 18-11 al 6’30”, anche se l’Umana Reyer esce bene dal time out di coach De Raffaele e con le triple di Chappell e Daye torna ad un solo possesso (20-17 al 7’30”). Ancora Chappell, a rimbalzo offensivo, e Vidmar completano la rimonta sul 21-21 al 9’, anche se poi Daye spende in rapida sequenza secondo e terzo fallo. Di nuovo Vidmar, con un 2/2 ai liberi, chiude infine il primo quarto in perfetto equilibrio, sul 23-23.
Il primo vantaggio orogranata della partita arriva con la tripla di Tonut, poi Casarin, dalla lunetta, allunga ulteriormente sul 23-28 all’11’. Il Partizan, però, risponde con un controbreak di 6-0 che lo riporta avanti sul 29-28 al 12’30”. Anche stavolta, l’Umana Reyer esce nel migliore dei modi dal time out chiamato dalla panchina veneziana: Watt firma subito il controsorpasso, poi Stone mette la tripla del 29-33 al 13’30”. Si alza il livello di una partita molto piacevole, con le due squadre che si alternano alla guida della partita: 34-33 Partizan al 15’30”, poi 34-36 al 16’ sulla tripla di Tonut, con Fotu che allunga (34-38) con i liberi al 17’ e subito dopo uguaglia il massimo margine orogranata: 34-39. L’equilibrio, però non si schioda, e al 18’30” Miller-McIntyre firma il 40-41, seguito dall’invenzione di Bramos per Chappell (40-43) e dal canestro di Mika del 42-43: punteggio con cui si torna negli spogliatoi dopo il terzo fallo, in attacco, di Vidmar.
Chappell è il principale protagonista nel buon avvio orogranata di secondo tempo: due canestri per il 42-45 prima e il 44-47 al 21’. Il Partizan torna avanti (48-47) al 22’, prima di un botta e risposta da 3 di Bramos e Jaramaz (51-50 al 23’), con Fotu e Watt che, nel frangente, spendono il terzo fallo. Per i padroni di casa si accende Thomas, che dà due possessi di vantaggio ai suoi (56-52 al 24’30”), con la situazione falli dei lunghi dell’Umana Reyer che si aggrava ulteriormente: quarto fallo prima di Fotu e poi di Daye, giusto a metà periodo, seguiti da un tecnico alla panchina orogranata. De Raffaele chiama time out al 26’ sul 63-54, ma i seguenti liberi di Watt (63-56) non interrompono l’inerzia serba. Al contrario, il Partizan arriva sul 71-56 al 28’ dopo un antisportivo fischiato a Casarin. Vidmar chiude il break dei padroni di casa, che però arrivano all’ultimo intervallo col massimo vantaggio: 75-58.
Secondo tempo
Mosley aggiorna ulteriormente il divario sul 77-58, poi Paige fa addirittura +20 (80-60) al 31’30”. L’Umana Reyer è chiaramente in difficoltà, come dimostra anche qualche palla persa di troppo e coach De Raffaele è costretto al time out al 32’ dopo la schiacciata dell’82-60 di Dangubic. La partita di Daye finisce per 5 falli al 32’30”, quella di Fotu al 34’ (sull’86-62), quando si è ormai in pieno garbage time. A metà quarto si arriva sull’88-62, con un’Umana Reyer ormai demoralizzata che commette anche infrazione di 24”. Una bella stoppata di Cerella, che poi mette anche la tripla dell’88-65 al 37’ e quella del 90-68 al 38’, è una delle poche note positive dell’ultima parte di match, in cui cala la tensione agonistica anche del Partizan, comunque alla fine vittorioso per 95-73.5