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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Padova corsaro in laguna: il derby spettacolo al Penzo alla fine lascia l'amaro in bocca

Il Venezia lotta fino alla fine per riacciuffare il pareggio nel match di vertice di lunedì sera. L'espulsione di Ferrari all'85simo, però, spegne la luce. Finisce 3 a 1 per gli ospiti

Il Venezia per larghi tratti ha dato l'impressione di essere superiore al Padova. Ma il calcio non è una scienza esatta. Perché l'obiettivo è uno solo: mettere la palla in rete. Quando si ha tanto possesso ma si tira poco e le occasioni sotto porta si sprecano, allora può accadere che chi è più concreto di te alla fine porti a casa la partita. Così è stato. I biancoscudati conquistano il Penzo al termine di un derby che mancava all'appello da 8 anni.


Non sarebbe stata una passeggiata, era cosa risaputa: nelle ultime 8 partite il Padova aveva collezionato 21 punti, 7 vittorie, la più recente ai danni dell’armata Parma (in crisi), cui i biancoscudati hanno rifilato 4 gol, incassandone 1 soltanto. Da sommare alla forza dell’avversario c’era il fattore Geijo, la punta di diamante dell’attacco veneziano non convocato causa infortunio rimediato contro la Feralpisalò nella scorsa giornata di campionato. Insomma, una partita in salita da gestire con grinta e tattica, qualità che non sono mancate al gioco veneziano, incapace però – salvo in rare occasioni – di sfondare la linea difensiva padovana.

Spettacolo sulle tribune, con lo stadio di Sant'Elena pieno come ai tempi d'oro. C'è l'atmosfera delle grandi occasioni prima del calcio d'inizio, e sembra già festa quando De Risio insacca nella porta sbagliata al 25esimo del primo tempo. Sua la deviazione verso la propria porta sul corner calciato da Garofalo. Nemmeno il tempo di esultare, però, che gli ospiti pareggiano con una seconda autorete. Gli ospiti guadagnano una punizione da posizione favorevole: calcia Dettori, il pallone impatta Modolo e la deviazione beffa il portiere Facchin. L’equilibrio viene nuovamente ribaltato a un minuto dallo scadere: il direttore di gara concede il calcio di rigore ai padovani per fallo di mano, Russo si incarica della battuta e segna, anche se Facchin aveva intuito la direzione del tiro. E' il sorpasso, in zona Cesarini. I padovani esultano, e mister Pippo Inzaghi torna negli spogliatoi con una faccia che è tutto un programma.


La seconda frazione di gioco ricomincia con, se possibile, maggiore intensità, ma anche nervosismo. Al 52’ Garofalo viene ammonito per protesta, gli arancioneroverdi attaccano senza sosta ma la linea difensiva ospite è un muro senza crepe. Venti minuti più tardi il corso della partita potrebbe deviare in favore dei veneziani: Soligo calcia, il pallone supera Bindi ma si infrange sul palo interno. Merito dei padovani è quello di difendere bene senza rinunciare alla fase offensiva, a un quarto d’ora dallo scadere Facchin è chiamato in causa prima su Dettori e poi sugli sviluppi del successivo calcio d’angolo, parando il tiro acrobatico di Russo. I padroni di casa sembrano comunque in grado di agguantare il pareggio ma, proprio nel momento di maggior trance agonistica, Ferrari rimedia un cartellino rosso per proteste. Di lì a pochi secondi viene espulso anche Vicario, che il direttore di gara vede inveire dalla panchina. L’uomo in meno si fa sentire nell’economia dei minuti finali, i padovani sfruttano il disordine veneziano e segnano il quarto gol della gara con Neto Pereira, su splendido assist di Dettori. In pieno recupero (93’) Inzaghi deve fare a meno anche di Garofalo, espulso per doppia ammonizione dopo un fallo ingenuo sotto gli occhi dell’arbitro. La gara termina dunque con un 1-3 a favore dei biancorossi, bravi a impegnare la difesa veneziana con ripartenze e contropiedi ma soprattutto a bloccare puntualmente l’avanzata arancioneroverde sulla trequarti. Dagli spalti e dalla panchina di casa sono piovute pesanti critiche nei confronti della direzione arbitrale, specie per il rigore segnato da Russo, la cui assegnazione è stata contestata.

Con la sconfitta di lunedì sera (la prima in casa) il Venezia perde il primato in classifica, sopravanzato dal sorprendente Pordenone e dalla Reggiana. Il Padova, invece, si porta in quarta posizione, a solo un punto dai rivali arancioneroverdi. Ci sono 6 squadre in 2 punti: il campionato è equilibrato e si risolverà forse solo all'ultima giornata.


Venezia-Padova 1-3

Reti: 25′ pt aut. De Risio, 28′ pt Dettori, 45′ pt Russo rig., 44′ st Neto Pereira

Venezia (4-3-3): Facchin; Malomo (15′ st Fabris), Modolo, Domizzi, Garofalo; Acquadro (23′ st Ferrari), Pederzoli (36′ st Stulac), Soligo; Tortori, Moreo, Marsura. A disposizione: Vicario, Baldanzeddu, Cernuto, Pellicanò, Luciani, Bentivoglio, Edera, Sambo, Strechie. All. Inzaghi

Padova (3-5-2): Bindi; Cappelletti, Emerson, Russo; Mazzocco, Mandorlini, De Risio (29′ st Sbraga), Dettori, Madonna; Altinier (43′ st Germinale), Alfageme (18′ st Neto Pereira). A disposizione: Favaro, Tentardini, Monteleone, Boniotti, Filipe, Gaiola, Favalli, Marcandella. All. Brevi

Arbitro: Forneau di Roma

Ammoniti: Cappelletti, Garofalo, Emerson

Espulsi: Ferrari, Garofalo

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