Scintille tra Zanetti e Henry a fine gara, e il Penzo fischia il Venezia
Brutta sconfitta contro la Sampdoria per i lagunari, che "regalano" due gol ai rivali diretti per la salvezza
Quarta sconfitta consecutiva, salvezza appesa ad un filo, grande nervosismo e fischi dei tifosi a fine gara. Il Venezia sta vivendo il periodo più difficile dall'inizio di questa serie A, nel momento peggiore della stagione, quello cruciale per conquistare la riconferma nella massima competizione nazionale.
Gli uomini di Paolo Zanetti occupano ancora la terzultima posizione in classifica, ma con lo stesso punteggio del Genoa penultimo e una partita ancora da recuperare (quella della discordia contro la Salernitana). Se negli ultimi match contro Lazio e Sassuolo fare punti era obiettivamente proibitivo, contro la Sampdoria si poteva (e doveva) fare di più. Inevitabile il rammarico, per due motivi: i blucerchiati hanno portato a casa i tre punti grazie a due gravi disattenzioni dei lagunari, guadagnando al contempo punti che valgono oro nella bagarre salvezza.
A testimoniare la grande tensione che si vive nell'ambiente, ci sono state le scintille a fine gara tra il tecnico e Henry, espulso a quattro minuti dalla fine, in virtù di una doppia ammonizione per proteste. L'allenatore è andato su tutte le furie, e non gliele ha mandate a dire al suo ariete, finendo per gridargli contro e spintonarlo a bordocampo. Sull'episodio, Zanetti è intervenuto nel post partita: «a fine primo tempo l'arbitro ci aveva detto che l'aveva "graziato" e aveva fatto finta di non sentire alcune cose che gli aveva detto in inglese. - ha spiegato - Lui è un giocatore di esperienza, non deve precludere il futuro della squadra, non finisce oggi il campionato. Andare a Spezia senza Henry per infortunio mi sta bene, ma perché ha chiacchierato troppo mi fa arrabbiare».
Il tecnico ha quindi analizzato la partita e il momento delicatissimo che sta vivendo la squadra. «È una sconfitta pesante per il valore che ha, il percorso è ancora lungo ma non è possibile steccare una partita del genere. - ha detto - L'impegno non è mancato, ma noi abbiamo la capacità di distruggere con episodi quello che costruiamo in settimana. Finché l'arbitro non fischia siamo aggressivi, convinti e poi quando si entra in campo le gambe diventano dure e il pallone scotta. La colpa degli errori individuali è mia, non ricordo parate di Maenpaa, ha sbagliato ma non ha nessuna colpa».