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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Venezia esplode di gioia, San Marco illuminata dai fuochi

I tifosi hanno sostenuto la squadra fuori dal Penzo e al termine del match si sono dati ai festeggiamenti. Il Venezia torna in serie A dopo 19 anni, un sogno che si avvera

Alla fine la festa è proseguita ben oltre l'orario del coprifuoco. Era inevitabile. A mezzanotte e mezza, percorso il tragitto da Sant'Elena e arrivati in piazza San Marco, i tifosi hanno acceso fumogeni e sparato fuochi d'artificio. Un'esplosione di follia e di gioia impossibile da contenere. Perché Venezia ci credeva, poteva sembrare impossibile e invece giovedì sera è arrivato il coronamento di una stagione giocata alla grande, una cavalcata poderosa che ha portato la squadra alla serie A.

Gli arancioneroverdi tornano nella massima serie dopo 19 anni di assenza. «Stanotte non si dorme», i tifosi lo avevano annunciato. Gli stessi che per tutta la durata del match hanno sostenuto la loro squadra dall'esterno dello stadio Penzo. I cori non si sono fermati un attimo, i giocatori non li hanno visti ma li hanno sentiti eccome. Gli undici di mister Zanetti sono partiti timorosi, hanno fatto errori, sono andati sotto e hanno subito un'espulsione. Ma nella mezz'ora finale hanno tirato fuori tutto il possibile. E quando è entrato il gol dell'insperato pareggio di Bocalon, Sant'Elena è scoppiata liberando tutta la tensione accumulata. Impresa centrata, l'anno prossimo si gioca con i grandi.

Festa serie A

L'ultima volta era stata nella stagione 2001-2002, all'epoca il presidente era Zamparini. Poi sono trascorsi anni complicati, con vari fallimenti, fino alla svolta arrivata con l'ingresso in società dell'americano Joe Tacopina. Dal 2015 è stata una difficile scalata verso un sogno. La risalita dalla serie D, mister Inzaghi in laguna, tre anni in B con il rischio di una nuova retrocessione; e poi il nuovo proprietario, Duncan Niederaruer, che riesce nell'impresa e al termine della stagione si lancia in acqua per celebrare la promozione, davanti ai supporter in estasi.

Festeggiamenti per la promozione in serie A-2

L'allenatore Zanetti, il più giovane del campionato, è l'eroe del giorno ed elogia così lo spirito dei suoi: «Questi ragazzi sono incredibili. Il Cittadella è venuto a fare una grande partita, ma è venuto fuori tutto il nostro cuore. Questi ragazzi sono una leggenda e rimarranno per sempre nel mio cuore. Siamo una squadra assemblata da gente giovane e gente retrocessa, è stata una cosa incredibile, il nostro spirito di rivalsa ci ha portato qua».

Da domani si pensa già alla prossima stagione. In attesa del nuovo stadio a Tessera, per ora la squadra intende continuare a giocare le partite di casa al Penzo: l'impianto di Sant'Elena non è conforme agli standard richiesti dalla serie A, a partire dalla capienza che dovrebbe essere di 16 mila spettatori e invece è sotto i 7.500, ma ci saranno alcuni adeguamenti e la società chiederà una deroga di un anno, come già fatto da altre squadre. Le prime opere di restyling saranno l'eliminazione delle barriere divisorie e il potenziamento dell'impianto di illuminazione.

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