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Mestre Mestre Centro / Via Piave

Dopo l'accoltellamento, la Municipalità chiede un presidio fisso di forze di polizia in via Piave

Presidente e gruppi consiliari d'accordo. L'appello del presidente al prefetto Zappalorto: «Possiamo organizzare centinaia di iniziative, programmare eventi, coinvolgere i residenti, ma fintantoché non verrà garantita sicurezza, nulla sarà efficace»

La Municipalità di Mestre Carpenedo torna a chiedere l'stituzione di un presidio fisso di polizia locale in via Piave e dintorni, con interventi di contrasto alla criminalità. «Considerato lo sforzo delle forze dell’ordine e della polizia locale, nella quotidiana attività di contrasto e repressione della criminalità a Mestre, e il crescente ripetersi, da ultimo la scorsa settimana, di fatti delittuosi (già più volte posti all’esame del Consiglio di Municipalità da parte di questo gruppo consiliare) che hanno riproposto all’attenzione della cittadinanza il tema della sicurezza dei residenti e del degrado di alcune aree, Antonino Marra e Luciano Zennaro del gruppo consiliare Venezia Verde Progressista chiedono all’amministrazione comunale di istituire, come segnale di vicinanza agli abitanti del rione Piave, un presidio fisso di polizia locale in zona stazione ferroviaria e di attivare un tavolo permanente di confronto, tra Comune, Municipalità, forze dell'ordine, associazioni, rappresentanze delle categorie produttive e del volontariato».

Questo, spiegano i consiglieri, allo scopo di «rendere sempre più efficace e completa l'azione di contrasto e imprimere un radicale mutamento nell’azione di quest’amministrazione in tema di sicurezza e contrasto alla criminalità, con la ripresa di iniziative di politica sociale volte alla prevenzione dei fatti di violenza e alla riqualificazione di quelle aree». Il grave episodio di sangue del 15 luglio scorso, rimarca il presidente di Municipalità Raffaele Pasqualetto, ha colpito la comunità. «A seguito di una lite tra bande rivali è stato compiuto un brutale accoltellamento alla luce del sole, in un orario centrale della giornata, con sangue sui muri, sulle serrande e sul marciapiede. Quanto avvenuto - prosegue Pasqualetto - è solo la punta dell’iceberg delle problematiche che riguardano questo rione, concernenti oltre allo spaccio della droga, la prostituzione, e più in generale un degrado socio-ambientale diffuso. Possiamo - conclude il presidente - organizzare centinaia di iniziative, programmare eventi, coinvolgere i residenti, ma fintantoché non verrà garantita sicurezza, nulla sarà efficace. Chiediamo ancora al prefetto di concedere un presidio fisso nei giardini di via Piave con il coinvolgimento di maggiori uomini e mezzi».

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