"Circondato da 15 pusher che volevano vendermi droga, istituzioni intervenite"
Denuncia di F.B., 39enne che lunedì sera ha parcheggiato in via Monte San Michele a Mestre: "Battevano sui finestrini e non avevo vie di fuga. E se ci fosse stato mio figlio?"
"In un attimo sono stato circondato da una quindicina di loro, pensavano volessi la droga. Mi mostravano bustine battendo sui vetri dell'auto". La testimonianza è di F.B., padre separato che spesso e sovente frequenta via Monte San Michele a Mestre per andare a prendere il figlio nell'appartamento dove abita la madre. Ha chiesto di non essere nominato per evitare ritorsioni.
L'ultimo episodio che ha visto il 39enne suo malgrado protagonista si è verificato verso le 23.30 di lunedì e ha indotto il padre a rivolgersi apertamente a sindaco, questore e prefetto per indurli a intervenire. "Chiedo al primo cittadino di fare meno 'passeggiate' ma di venire con me la sera, da soli - scrive - se vuole con un paio di telecamere nascoste. Così si renderebbe conto della situazione. Chiedo al prefetto di rafforzare i pattugliamenti anche dell'esercito e avverto il questore che quando chiami la polizia la risposta è sempre la stessa, 'manderemo una pattuglia'. Come se questi personaggi fossero così stupidi da rimanere lì fino a quando non arriva la pattuglia a sirene spiegate".
Nel caso specifico F.B., secondo il suo racconto, è dovuto tornare in via Monte San Michele perché aveva dimenticato in auto le racchette del figlio: "Il giorno dopo aveva allenamento - racconta - quindi sono dovuto tornare. Arrivato in via Monte San Michele vedo tutti i parcheggi liberi proprio davanti casa e, nel momento in cui accosto, arrivano da tutti i lati circa 15 persone di colore. Vi lascio immaginare la paura, nonostante io sia un uomo grande e grosso, nel vedersi circondato e bloccato da queste persone senza via di fuga. E se ci fosse stato anche mio figlio? E se la mia ex compagna tornasse la sera a casa da sola? Volevano attirare la mia attenzione per accaparrarsi il 'cliente'. Solo quando ho preso il telefono e ho chiamato il 112 hanno capito e si sono immediatamente allontanati. E se io avessi deciso di fare delle foto e si fossero accorti? Lo sapete vero che hanno tutti i coltelli nascosti? Sì, lo sapete perché agli atti ci sono innumerevoli risse in quel punto durante le quali sono stati trovati oggetti da taglio. Queste persone sono furbe e non hanno paura né di un articolo di giornale, né del sistema giudiziario italiano. Che li giudica per direttissima ma li lascia subito liberi. Per loro è un paese dei balocchi. Fate qualcosa - conclude - perché siete lì apposta. Questo è l'episodio più eclatante, ma queste persone spacciano ogni giorno alla luce del sole".