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Ruba gli ori di famiglia ad anziana a Mestre, nomade si costituisce

G.C., 48enne, martedì si è presentata al carcere di Bologna. Sapeva che da maggio era ricercata per un furto a una 86enne di via Caneve

Una storia se non a lieto fine almeno che infonde speranza. Speranza per chi di punto in bianco si è visto in questi anni "alleggerito" della pensione e degli preziosi di famiglia. A tutto vantaggio di truffatori senza scrupoli che non esitano e mettere nel proprio mirino anziani indifesi. Stavolta la "partita" è stata vinta dalla polizia. Dagli agenti del commissariato di Mestre, della scientifica e delle volanti.

Perché una 48enne residente a a, M.C., ma con agganci dappertutto nel nordest in vari campi nomadi, ha alzato bandiera bianca. Sapeva di essere ricercata dalle forze dell'ordine dopo aver raggirato una 86enne in via Caneve a maggio scorso. Sentendo di avere il fiato sul collo martedì ha deciso di presentarsi spontaneamente al carcere di Bologna. Troppi gli elementi che la incatravano: soprattutto le impronte digitali lasciati nell'abitazione da cui riuscì a trafugate 8mila euro in contanti e tutti gli ori di famiglia. Un colpo durissimo da subire per l'anziana padrona di casa, che aveva aperto la porta a G.C. ignara di ciò che sarebbe accaduto più tardi.

La 48enne, che si presentava bene, aveva detto all'anziana di essere la nuova vicina. Che il suo appartamento al piano di sopra lo stavano ristrutturando. Aveva quindi bisogno di un luogo sicuro dove nascondere i propri preziosi. La 86enne ci cascò, mostrando il luogo dove custodiva collane e gioielli. In un amen, dunque, era già tutto sparito. L'intrusa con la scusa di andare a prendere altri monili in auto se n'era andata per non tornare più. L'allarme è stato lanciato poco dopo dai parenti, che non hanno mai lasciato da sola la vittima raggirata.

Durante il sopralluogo della polizia scientifica (grazie anche al fatto che l'appartamento era stato lasciato come l'aveva abbandonato la ladra) sono state individuate delle impronte digitali che hanno fornito un volto e un nome agli investigatori. Dopodiché è partita la "caccia". Che si è conclusa martedì con la resa di G.C., che in tribunale oltre che con l'accusa dovrà vedersela anche con l'anziana. Che si costituirà parte civile e che se lo vorrà (ed è una novità importante) potrà ottenere un avvocato grazie allo sportello di "Ocio Ciò", progetto del Comune che cerca di mettere in guardia gli anziani da truffe, scippi e furti regalando loro anche qualche pomeriggio all'insegna del divertimento.

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