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Venerdì, 19 Aprile 2024
Mestre

Operazione "Escobar", 4 arresti: un chilo di eroina alla settimana

In codice la droga era chiamata "ebrei", la cocaina era "magliette bianche". Indagini iniziate con un albanese sfruttato che ha deciso di rivolgersi alla polizia

Operazione "Escobar", proprio come il leggendario criminale colombiano: così si faceva chiamare il "capo" della banda di spacciatori sgominata dopo più di un anno di indagini della squadra mobile di Venezia, conclusa con l'arresto di 4 persone. Altre due risultano invece ancora ricercate, tutte per lo stesso reato di traffico di droga ai fini di spaccio: un grosso giro proveniente dalla rotta balcanica-asiatica, in cui gli "ebrei" - così spesso chiamavano l'eroina nelle loro telefonate - finivano nelle piazze di Mestre e del Padovano.

L'indagine scatta a fine 2013, con una storia raccontata da un cittadino albanese. Venuto in Italia per cercare lavoro, pensava di essere aiutato da alcuni connazionali che invece lo avevano reclutato nelle file dell'organizzazione e costretto a trafficare lo stupefacente. Era così diventato addetto alla consegna della droga a gruppi di spacciatori tra Mestre e la provincia di Padova. A lui erano affidati quantitativi che andavano da 500 a mille grammi la settimana, in prevalenza eroina. L'uomo, resosi conto che i connazionali si erano trasformati nei suoi aguzzini, aveva deciso di scappare in Emilia Romagna: qui era stato scoperto e riportato nella base operativa di Mestre, dove era stato picchiato e costretto a riprendere l'attività. La banda aveva messo le cose in chiaro a suo modo. Ma alla prima occasione utile, esausto, si era messo in contatto con la polizia e aveva raccontato tutto. Così sono partite le indagini.

Operazione "Escobar", 1 chilo di droga a settimana tra Mestre e Padova

Il "capo" dei trafficanti è di nazionalità albanesi, ma sono finiti in manette anche tunisini e marocchini. Il Gip ha emesso sei ordinanze di custodia cautelare, di cui quattro eseguite: tre sono stati arrestati in provincia di Venezia, uno invece è stato trovato a Noventa Padovana (dove abitava) con il supporto della squadra mobile di Padova. Si tratta di trafficanti di droga di elevato livello, come dimostrano i sequestri eseguiti durante le indagini: oltre agli "ebrei", giravano parecchie "magliette bianche" (cocaina). In carcere sono finiti un albanese di 45 anni (Escobar), due albanesi di 24 anni, e un tunisino di 37 anni. Ancora ricercati un 36enne marocchino e un 22enne albanese.

I criminali, erano stati trovati in possesso anche di oltre 3mila euro in contanti. Le perquisizioni sono scattate tutte a Mestre, dove la droga veniva consegnata a spacciatori fra corso del Popolo, via Cappuccina, via Piave e piazza Barche. "Escobar" è stato arrestato mercoledì, oltre che per traffico di stupefacenti, anche per inosservanza al decreto di espulsione a suo carico: era stato riaccompagnato alla frontiera ma era tornato e poi trovato a Mestre. Era lui che poi consegnava lo stupefacente agli spacciatori di origini magrebine, che a volte si lamentavano della scarsa qualità delle "magliette". Oltre alla droga, infatti, durante l'operazione della squadra mobile sono stati requisiti anche circa dieci chili di sostanza da taglio, con ogni probabilità paracetamolo. Inevitabile che la "polvere" fosse quindi meno pura. Che si trattasse di un giro molto fiorente lo dimostra il fatto che già uno dei due 24enni albanesi arrestati era già finito in manette a inizio 2014. Venne sorpreso con 45 chili di sostanza da taglio (sempre paracetamolo) e un chilo e mezzo di eroina. A lui l'ordinanza di custodia è stata quindi notificata in carcere.

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