Prima lo rapinano, poi scoprono della denuncia e lo pestano ancora
Gli avevano portato via collana e portafogli, quando hanno scoperto che si era rivolto alla polizia l'hanno attirato in trappola e l'hanno picchiato
Prima l'avevano rapinato poi, scoprendo che erano stati denunciati, l'hanno attirato in una trappola e l'hanno riempito di botte, minacciandolo con un coltello e rompendogli in testa due bottiglie di vetro. Per questo due cittadini tunisini martedì sono finiti nel mirino degli agenti di polizia di Mestre. Ora per i due stranieri sono scattate manette e provvedimenti giudiziari.
RIPULITO – Il primo episodio aveva avuto luogo il 12 agosto, quando i due malviventi lungo via Miranese avevano avvicinato un 30enne loro connazionale, regolare in Italia, e dietro la minaccia di un coltello l'avevano costretto a consegnargli la sua collana d'oro e il portafogli, contenente 200 euro e i suoi documenti (comprese fotocopie di patente tunisina, permesso di soggiorno e altre carte indispensabili). L'uomo era stato poi picchiato, aveva riportato un trauma cranico e, ascoltato dagli agenti delle Volanti mestrine, era riuscito ad indicare i suoi aguzzini: un ragazzo tunisino, classe '87, residente regolarmente in Italia e il suo amico 30enne, anch'egli connazionale dei dei.
SECONDO ROUND – All'orecchio dei due delinquenti sarebbe arrivata subito la notizia della denuncia e la ritorsione era quindi dietro l'angolo. I due hanno quindi contattato la loro vittima e, offrendosi di restituirgli tutta la refurtiva, gli hanno dato appuntamento nel parco tra via Galuppi e via Vivaldi. Il 14 agosto quindi l'uomo si è recato all'incontro, interessato solo a riottenere i documenti e gli effetti personali che gli erano stati portati via, solo per trovarsi nuovamente dalla parte sbagliata di un coltello. Il 30enne tunisino è stato picchiato fino a crollare a terra e, a quel punto, i due criminali hanno infierito ulteriormente, rompendogli sulla testa un paio di bottiglie di birra. L'uomo è riuscito a trascinarsi fino alla vicina caserma dei Carabinieri e a chiedere aiuto, ma i due delinquenti si erano già defilati.
IN MANETTE – Martedì per i due malviventi è arrivata la resa dei conti. Il 26enne è stato infatti fermato dai poliziotti della sezione Anticrimine, che già lo conoscevano per precedenti in materia di spaccio di stupefacenti. L'uomo è stato quindi arrestato per i reati di rapina aggravata e lesioni, inoltre il suo permesso di soggiorno dovrebbe venire a breve revocato. Il suo “collega” 30enne, invece, già detenuto nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia proprio per spaccio di droga, si è visto consegnare in cella il provvedimento di divieto di dimora nel Comune lagunare e, con ogni probabilità, sarà quindi trasferito in un altro penitenziario.