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Mestre

In casa hashish e un taser, arrestati due spacciatori

I pusher, entrambi tunisini, avevano la base operativa alla Cipressina. Sono stati i residenti a segnalare ai carabinieri i frequenti andirivieni di sbandati in zona

L'andirivieni sospetto di giovani sbandati a tutte le ore del giorno e della notte era stato a più riprese segnalato dai residenti ai carabinieri. Dopo servizi di pedinamento ad hoc il Norm di Mestre ha arrestato per detenzione ai fini di spaccio due cittadini tunisini senza fissa dimora, entrambi con precedenti specifici, domiciliati a Zelarino.

Pusher pedinati a Mestre

Da alcune settimane i militari stavano monitorando i movimenti dei due spacciatori nei pressi del parco Hayez, una posizione strategica lungo la Castellana, con facile accesso alla città e alla zona dei centri commerciali. Quando hanno individuato la base, un appartamento al piano terra alla Cipressina, è scattato il blitz. Alle 9 di ieri mattina, venerdì 18 ottobre, i militari hanno cinturato l'intera area circostante per evitare la fuga del duo di delinquenti, poi si sono presentati alla porta di casa. Una volta dentro hanno trovato i due complici, entrambi 32enni, ancora dormienti, probabilmente intenti a recuperare le energie dopo una nottata dedicata alla loro attività illecita.

Il blitz nella base

A quel punto sono partite le procedure di rito: i due "compari" sono stati identificati e nel frattempo con l'ausilio dell'unità cinofila della polizia locale di Venezia è scattata la perquisizione domiciliare. Tra i locali sono stati individuati e sequestrati circa 100 grammi di hashish già pronta per essere spacciata, tutto l'occorrente per il confezionamento delle dosi, oltre ad un taser e a circa 1500 euro in contanti, possibile provento dello spaccio notturno. Approfondendo i controlli sulle generalità dei due, inoltre, è emerso come uno fosse pluriricercato per reati di spaccio. Per entrambi sono scattate le manette.

Indagini in corso

Proseguono intanto le indagini dei militari dell'Arma. I due tunisini, infatti, erano ospitati all'interno di un appartamento di proprietà di una donna italiana incensurata. Sono in corso tutti gli accertamenti del caso per capire se avesse un ruolo all'interno dell'attività dei due arrestati.

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