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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Arrestato a Mestre: aveva picchiato il titolare di un negozio fino a mandarlo in coma

L'episodio a Cesena nel 2013: in due fecero irruzione alla "Filatelia Numismatica 2000", poi aggredirono brutalmente Franco Serra, continuando a malmenarlo anche dopo averlo legato

Fecero irruzione nel negozio e aggredirono con violenza il titolare: lo colpirono con un pugno al volto, lo legarono e imbavagliarono e poi si accanirono su di lui. La vittima, Franco Serra, fu percossa brutalmente, tanto da riportare gravi fratture al torace, al volto e alla testa, con ematoma cerebrale. Finì in coma. Ora uno dei due responsabili, moldavo e pregiudicato, è stato rintracciato a Mestre, nell'ambito di un'indagine sviluppata dai carabinieri di Forlì con il supporto dei militari del nucleo investigativo di Venezia. Nel complesso l'operazione ha portato anche all'arresto di un ucraino e un italiano.

L'episodio andò in scena a Cesena nella tarda mattinata del 1° marzo 2013, obiettivo dei delinquenti il negozio “Filatelia Numismatica 2000”. Fortunatamente due residenti della zona, notando due personaggi uscire di corsa dal negozio, hanno fermato una pattuglia della guardia di finanza per segnalare il loro strano comportamento. I militari, dopo aver tentato invano di contattare il titolare, hanno forzato la porta di ingresso del negozio, trovando il numismatico legato e imbavagliato al piano sotterraneo.

L’uomo tra le poche parole era riuscito a riferire ai soccorritori: "… due stranieri". I primi accertamenti hanno permesso di verificare che gli aggressori avevano rubato un telefono cellulare e un pc portatile, nonostante nel negozio fossero presenti rari pezzi numismatici e denaro contante. Dopo il primo intervento delle fiamme gialle, le indagini sono state avviate dai carabinieri del nucleo investigativo di Forlì e dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Cesena. Nella primavera del 2015 la rete si è stretta attorno ad un gruppo di moldavi e ucraini, sospettati di essere responsabili di analoghe rapine.

L’attività ha permesso inoltre di indirizzare l’attenzione nei confronti di un italiano, legato sentimentalmente ad una donna ucraina, frequentatore di aste numismatiche e conoscente della vittima, quindi informato del suo volume d’affari. Si ritiene che l’uomo abbia riferito le informazioni in suo possesso al figlio della compagna, a sua volta in contatto con soggetti dell’est Europa dediti a reati contro il patrimonio. Si è così riusciti a individuare alcune utenze fittiziamente in uso a moldavi dimoranti nella zona di Mestre. Determinante è stato il contributo della vittima che, pur provata dal trauma, è stata in grado di riconoscere il volto di uno dei suoi aggressori, anche dopo tre anni dal fatto.

Sulla base degli elementi acquisiti il sostituto procuratore Laura Brunelli ha richiesto l’emissione della custodia cautelare in carcere al giudice per le indagini preliminari Luisa Del Bianco per i reati di tentato omicidio, rapina pluriaggravata e sequestro di persona. Le manette sono scattate per un moldavo, già noto alle forze dell'ordine, rintracciato a Mestre, un ucraino ed un italiano. Un quarto è stato raggiunto dalla misura cautelare nel carcere di Rimini, dove si trova già detenuto perché arrestato per una precedente rapina.
 

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