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"Colosso" tra i pusher di via Piave Arrestato in flagrante dai vigili

Un 39enne tunisino alto e robusto in manette con un complice marocchino mentre vendeva hashish. La droga in piazzale Baisnizza

Nascondevano la droga vicino a una panchina di piazzale Baisnizza. Hashish soprattutto. Diviso in barrette e dosi pronte poi per essere rivendute non solo a clienti ma anche a ulteriori spacciatori in cerca di una propria fonte di lucro. Il problema per un pusher di nazionalità tunisina residente a Spinea, però, era la sua stazza. Alto e "grosso". Un colosso. Non poteva non attirare l'attenzione degli agenti del nucleo di polizia giudiziaria della polizia municipale, che hanno iniziato a tenerlo d'occhio assieme a un complice marocchino residente a Padova.

Le forze dell'ordine hanno accertato almeno cinque cessioni di droga da parte del "gigante" tunisino, 39enne, e del sodale marocchino, 45enne, negli ultimi giorni. Anche vicino alla stazione. Finché i vigili non hanno sorpreso in flagrante i due venditori in compagnia di un acquirente bengalese, recuperando poi sotto la panchina di piazzale Baisnizza una quindicina di barrette di hashish avvolte nel cellophane. Inevitabili le manette per la coppia di pusher.

"La sinergia tra cittadini e polizia municipale – sottolinea il vicesindaco e assessore comunale alle Politiche sociali, Sandro Simionato - sta portando a risultati davvero positivi nella lotta allo spaccio nell’area di via Piave. La partecipazione dei cittadini del quartiere che svolgono un’azione puntuale di controllo del territorio fa emergere in modo incontrovertibile il ruolo della cittadinanza attiva nella gestione complessiva della sicurezza partecipata. Faccio notare che non si tratta di una mera attività di segnalazione, per quanto decisiva, ma di una vera e propria presenza che ha l’obiettivo di riqualificare il territorio attraverso proposte sia di tipo sociale che di carattere culturale. Un'area dove peraltro a breve saremmo in grado di mettere a frutto, anche in questo caso con il contributo dei cittadini, il riutilizzo dei beni sequestrati a Luca Pan a favore della comunità di via Piave e di tutta la città".

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